La presentazione dello studio sul cicloturismo al TTg Travel Experience in Fiera a Rimini
La presentazione dello studio sul cicloturismo al TTg Travel Experience in Fiera a Rimini

La bicicletta in vacanza guadagna sempre più terreno.
A darne evidenza sono i risultati dello studio «Che cicloturista sei? Luoghi, trasporti, sicurezza, abitudini, tendenze, bisogni e aspettative di chi viaggia in bicicletta» rivelati in occasione della 60esima edizione di TTG Travel Experience – il salone internazionale dedicato al turismo di Italian Exhibition Group.

La ricerca, condotta da giugno a settembre 2023 dall’Università degli Studi dell’Insubria, insieme a Federazione Italiana ambiente e bicicletta, Fiab, rete Active Italy e il Club Imprese amiche della bicicletta (Ciab), ha coinvolto un campione di 2500 cicloturisti: di questi, il 70% ha dichiarato di trascorrere almeno una notte fuori casa durante i propri viaggi in bicicletta, mentre il restante 30% dei rispondenti alla survey è composto da soli ciclo-escursionisti.

Stando alle preferenze emerse, le mete più gettonate sono soprattutto le regioni del nord Italia (su tutte Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino-Alto Adige) ma si registra un’interesse crescente anche per regioni centrali come la Toscana e l’Abruzzo.
Le stagioni di riferimento del cicloturismo sono principalmente quelle calde, anche se alcuni cicloturisti abituali tendono a destagionalizzare questa passione viaggiando anche in autunno (51%) e in inverno (il 19%).

La scelta delle destinazioni: paesaggi, servizi, sicurezza

Di primaria importanza nella scelta della destinazione risultano essere i paesaggi e il patrimonio naturale, ma anche la presenza di percorsi cicloturistici affermati e promossi dagli enti territoriali.
I cicloturisti prediligono soprattutto luoghi extra-urbani (in campagna, lungo i fiumi o in collina) ma non manca chi sceglie di trascorrere la propria vacanza in bicicletta anche in città e nelle aree urbane.

Al di là delle preferenze, la qualità dei percorsi ciclabili è un fattore importante per la quasi totalità del campione (il 95%), così come la presenza dei servizi al cicloturista lungo l’itinerario, come le aree attrezzate per il ristoro e la manutenzione delle bicilette.

Un esempio di intermodalità tra biciclette e treno. Fonte: Imagoeconomica

Altro elemento rilevante è l’intermodalità: circa l’88% del campione ritiene molto importante la possibilità di combinare la bicicletta con altri mezzi di trasporto (soprattutto treni e bus). «L’indagine conferma che il cicloturismo in Italia è un fenomeno economico che si sta arricchendo dopo anni di ricadute positive sulle economie locali e di maggiori opportunità per i turisti in bicicletta, sia nella varietà di scelta dei luoghi, sia nell’offerta di servizi adatti alle vacanze attive» spiega Daniele Crotti, ricercatore in Economia applicata del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio, Università dell’Insubria, che ha curato e presentato i dati nel corso della fiera.

A minare talvolta questo trend positivo per il cicloturismo è però la sicurezza stradale: uno dei temi emersi dalla ricerca è infatti la preoccupazione (soprattutto tra i cicloturisti occasionali) legata alla convivenza sulle strade con gli altri veicoli.

«Con questa indagine – dichiara Angelo Fedi, responsabile dell’area cicloturismo di Fiab – abbiamo voluto proporre anche una sezione dedicata alla percezione che hanno i cicloturisti rispetto al tema della sicurezza stradale, aspetto che preoccupa da sempre chi usa la bici come mezzo di trasporto»: stando ai dati rilevati, nelle aree urbane conta molto l’intensità del traffico motorizzato, mentre nei percorsi extra-urbani risulta avere forte rilevanza la dimensione delle carreggiate.

Lo scenario, dunque, descrive una forma di turismo “dolce” dal forte potenziale ma che richiede, per consentirne la crescita, una riconsiderazione delle infrastrutture e delle regole condivise per la tutela di cicloturisti e ciclo-escursionisti.
«Diventa fondamentale – conclude Angelo Fedi – per le amministrazioni pubbliche di tutti i livelli, a partire dal governo centrale, mantenere e aumentare gli investimenti economici destinati alle ciclovie, in primis quelli previsti dal PNRR, per sostenere la crescita del comparto economico legato al cicloturismo».