Un turista sempre più attento alla qualità che richiede nuovi servizi di elevato livello e non bada a spese per averli.
È questa la tendenza in atto nel turismo internazionale che, naturalmente, sta interessando anche l’Italia.
La ripresa post pandemia nel Belpaese vede il ritorno degli stranieri (il 3,6% in più quest’estate, con un incremento di spesa dell’1,1%), una fascia di clientela costituita soprattutto da big spender che richiede strutture e servizi sempre più elevati.
Da sottolineare poi come questo segmento di pubblico sia quello che nel 2022 ha registrato la maggiore crescita negli arrivi e nelle presenze, con un aumento del 12% rispetto al 2019.
L’Italia, del resto, è tra le destinazioni più gettonate da parte di questi turisti, che generano circa il 15% del fatturato totale alberghiero.
Secondo uno studio dell’ENIT i turisti di fascia alta spendono in Italia ogni anno circa 25 miliardi di euro di cui 7 per l’ospitalità alberghiera, 2 per la ristorazione e 14 per tour, visite a musei ecc. shopping.
Si tratta, poi, anche di turisti “fedeli”: il 45% di chi è stato in Italia ci ritorna entro i successivi 5 anni.
A questo importante segmento dell’industria turistica Italian Exhibition Group, nell’ambito di TTG Travel Experience (in fiera dall’11 al 13 ottobre) dedica un evento esclusivo il 10 ottobre, quando al Teatro Galli di Rimini si svolgerà Luxury Event by TTG, nuovo format B2B dedicato al luxury travel per favorire incontri one to one tra gli operatori del turismo d’élite e per dare ulteriore forza a questo particolare segmento della travel industry, concorrendo allo sviluppo di nuovi accordi commerciali.

Per l’occasione verranno presentati i risultati della Luxury Survey di TTG Travel Experience, realizzata tra i buyers esteri.
Tra l’altro è emerso che Venezia, Napoli e la Costiera Amalfitana sono le destinazioni lusso maggiormente indicate, seguite da Firenze e Portofino. Tra le altre location iconiche del bel vivere citate dagli intervistati, Roma, simbolo per antonomasia della Dolce Vita, la Puglia, incoronata meta del turismo di lusso dalla rivista americana Fortune, il Lago di Como, e Milano, particolarmente apprezzata per essere tra le capitali globali della moda e dello shopping. Sicilia, Sardegna, Forte dei Marmi e l’Umbria sono citate dagli intervistati tra le nuove frontiere del turismo di lusso, insieme alle Dolomiti, scelte da Brad Pitt per le vacanze di fine estate 2023.
Del resto a fronte di una domanda in forte evoluzione e che richiede sempre maggior qualità, l’offerta si adegua a cominciare dagli alberghi. In crescita, infatti, le strutture di lusso: gli alberghi a 5 stelle che sono passati dai 601 dell’anno scorso ai 668 attuali, con un totale di 44.768 stanze pari al 4% della disponibilità di stanze del ricettivo alberghiero italiano. In aumento anche le strutture a 4 stelle, mentre sono in calo quelle delle categorie inferiori.
A livello territoriale se la regione con più hotel a 5 stelle è la Toscana, è la Capitale la città che conta maggiori strutture con anche la più elevata offerta di camere. A seguire abbiamo Milano, Venezia e Firenze.
La tendenza in atto sta vivacizzando anche il mercato immobiliare interessato sia alla realizzazione di strutture ex novo – se ne ipotizza una decina nel giro di un anno – sia alla riqualificazione di quelle esistenti da adeguare secondo i nuovi standard richiesti dalla clientela internazionale.
Ma il luxury tourism non interessa solo gli alberghi, anche la ristorazione è chiamata a fare la sua parte. Questo perché il turista di lusso apprezza particolarmente quelle eccellenze enogastronomiche che l’Italia più di altri Paesi sa offrire ed è sempre più attratto da ingredienti di nicchia e da una tradizione culinaria che, pur rinnovandosi, resta ben salda a quei valori che ne costituiscono la tipicità.