Il nostro Paese è sempre più attrattivo per i viaggiatori internazionali che, con la ritrovata piena libertà di movimento post pandemia, hanno ripreso a visitare le diverse destinazioni italiane.
E a farlo sono sempre più i turisti che amano lusso e confort, quelli a più elevata capacità di spesa e che meno risentono delle tensioni inflattive che interessano anche il comparto viaggi e turismo.
In particolare, come emerge da una ricerca appena realizzata dall’Ente Nazionale Italiano del Turismo (ENIT) oltre il 20% dei turisti stranieri sceglie le destinazioni italiane in quanto direttamente attratto dallo ‘stile di vita italiano’ che associa al nostro Paese un’immagine di esclusività e lusso.
Secondo le stime ENIT, in base ai dati Istat nel 2022 le presenze di turisti internazionali nelle strutture ricettive italiane di alta gamma sono state pari a 8,2 milioni con un aumento del 99% sul 2021 e hanno rappresentato il 73% delle presenze.
E, sebbene siano drasticamente calate le presenze dei turisti russi e cinesi per la crisi ucraina e il permanere di alcune restrizioni legate al Covid, le loro assenze sono state ampiamente compensate dalla piena ripresa dei flussi da oltre Atlantico.
In aumento poi sono anche i pernottamenti degli italiani nelle strutture di lusso che hanno inciso per il 27% con un +10% sul 2021.
La ricerca indica inoltre che il turismo di lusso rappresenta attualmente il 3% del Pil nazionale, sul 6% che rappresenta il turismo in generale. Ma contando l’indotto ai diversi livelli, dalle visite guidate alle occasioni esperienziali, dal catering alle visite nei poli di attrazione si raggiunge il 13%.
Ma oltre alle bellezze e alle caratteristiche delle singole località, cosa attrae maggiormente il viaggiatore di fascia elevata dell’offerta turistica italiana?
La maggior parte dei consumatori benestanti che viaggia negli hotel di lusso in Italia indica tra le attività più comuni durante la vacanza il voler mangiare in un ristorante raffinato (62%), il volersi rilassare all’interno di un centro benessere o di una spa (53%) e il fare acquisti in un duty-free store (51%).
Da qui l’esigenza di investire sempre più in questo segmento sia realizzando o riqualificando le strutture ricettive, sia adeguando l’offerta complessiva di servizi. Andrebbe a tutto vantaggio dell’economia nazionale promuovendo l’immagine dell’Italia come destinazione di élite nel panorama mondiale.