L'ingresso di Vicenzaoro January 2025

Con un messaggio forte di tutela della gioielleria e oreficeria made in Italy, si è aperta stamane l’edizione di gennaio di Vicenzaoro, il salone internazionale b2b di Italian Exhibition Group nel quartiere fieristico del capoluogo berico sino a martedì prossimo.

Vicenzaoro nel 2025 indica un percorso per costruire il futuro dell’industry e lo fa assieme agli stakeholder di riferimento. Il Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo, in occasione del ventennale della loro collaborazione, propongono un doppio appuntamento di approfondimento. Venerdì 17, oltre all’analisi sull’andamento del settore, il dibattito si concentrerà sul tema del passaggio generazionale, mentre sabato 18 l’incontro sarà dedicato alla crescita mondiale e ai prezzi dei preziosi, con un focus particolare sulle prospettive del mercato americano. Per dare continuità alle maestranze, con skuola.net e VIOFF, il fuori salone di Vicenzaoro, ha aperto la giornata con un incontro tra le voci rappresentative della filiera italiana e i ragazzi delle scuole nel teatro Palladio in Fiera.

La cerimonia di apertura e le dichiarazioni

Design e manifattura, tratti caratteristici della qualità unica italiana: temi protagonisti della cerimonia di aperura, intitolata al “Made in Italy e la sua tutela. La legalità nel settore orafo come elemento imprescindibile di sviluppo”. Dopo i saluti istituzionali di Maurizio Renzo Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group e di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, Andrea Nardin, presidente Provincia di Vicenza, ne hanno discusso Claudia Piaserico, in rappresentanza di tutte le associazioni nazionali del settore orafo, Matteo Zoppas, Presidente ICE Agenzia e il generale Bruno Bartoloni, comandante del Comando Tutela Economia e Finanza Guardia di Finanza.

Il taglio del nastro di Vicenzaoro January 2025

Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group: «Il 12 dicembre scorso abbiamo vissuto un momento storico, posando la prima pietra della futura casa internazionale dell’industria del gioiello. Quel giorno, insieme, abbiamo siglato un patto di fiducia e ambizione: mantenere le promesse, affrontare i cambiamenti del mercato, innovare e tutelare con orgoglio la leadership della nostra manifattura orafo-gioielliera del ‘Bello e Ben Fatto’ del «Made in Italy». Oggi, con la forza delle nuove generazioni e il contributo delle istituzioni, siamo pronti a trasformare questa visione in realtà, confermando la leadership italiana nel mondo della bellezza e della manifattura.»

Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy: «I dati mostrano una crescita del settore, in particolare grazie alle esportazioni. È l’ennesima conferma del fatto che il Made in Italy è apprezzato nel mondo e che nonostante un contesto globale di grandi incertezze riesce a essere competitivo. È molto importante anche la proiezione che in particolare quest’anno Vicenzaoro ha verso il futuro, con l’impegno per il coinvolgimento delle scuole e per la formazione di una nuova generazione di maestranze del mondo orafo-gioielliero. Il saper fare è il cuore del Made in Italy, che non vuol dire dove è fatto ma come è fatto: con competenza, passione, tradizione ma anche innovazione. Su questo percorso troverete sempre il sostegno del governo, determinato a tutelare e valorizzare le nostre produzioni, le imprese, i lavoratori».

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: «Vicenzaoro si conferma anche quest’anno il fulcro dell’oreficeria internazionale, con un’edizione che guarda al futuro celebrando il talento dei giovani e il perfetto connubio tra innovazione e tradizione. Il comparto orafo vicentino, con un export in continua crescita e una qualità artigianale riconosciuta in tutto il mondo, rappresenta un simbolo di eccellenza che porta alto il nome del Veneto. Questo evento non è solo una vetrina per il Made in Italy, ma un’opportunità per consolidare il nostro ruolo di leader globale in un settore che unisce creatività, competenza e capacità di innovare nel solco della tradizione».

Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza: «La storia di Vicenza è intrinsecamente legata a quella del suo distretto orafo: quella passata, presente e futura. Le aziende del settore orafo hanno dimostrato di essere capaci di attraversare crisi e cambiamenti globali, affrontando tutte le sfide che hanno trovato sul loro cammino. Vicenzaoro costituisce un pezzo cruciale di questa storia, perché immaginare la vocazione orafa di Vicenza senza la sua fiera sarebbe impossibile. Un connubio confermato anche con i lavori sul nuovo padiglione. Un plauso ancora una volta a IEG che sta portando sempre più in alto un patrimonio tra i più importanti del nostro territorio».

Vicenzaoro, piattaforma per il made in Italy sui mercati esteri

Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza: «La storia di Vicenza è intrinsecamente legata a quella del suo distretto orafo: quella passata, presente e futura. Le aziende del settore orafo hanno dimostrato di essere capaci di attraversare crisi e cambiamenti globali, affrontando tutte le sfide che hanno trovato sul loro cammino. Vicenzaoro costituisce un pezzo cruciale di questa storia, perché immaginare la vocazione orafa di Vicenza senza la sua fiera sarebbe impossibile. Un connubio confermato anche con i lavori sul nuovo padiglione. Un plauso ancora una volta a IEG che sta portando sempre più in alto un patrimonio tra i più importanti del nostro territorio».

Nuovamente sold-out di oltre 1.300 espositori, con il 60 per cento di brand italiani e il 40 per cento esteri, provenienti da 30 Paesi, prevalentemente da Turchia, Hong Kong, India, Thailandia, Germania. Caratteristica dell’edizione invernale è il salone b2b dedicato a tecnologie e macchinari per l’oreficeria T.Gold, con 170 aziende espositrici da 16 Paesi per un 40 per cento di provenienza estera, con Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito tra i Paesi più rappresentati.

In contemporanea a Vicenzaoro si tiene T.Gold, salone b2b leader mondiale per le tecnologie e i macchinari per l’oreficeria, con 170 aziende espositrici da 16 Paesi per un 40% di provenienza estera, con Germania, Turchia, Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito tra i Paesi più rappresentati, in un mercato in costante evoluzione, attento alla sostenibilità di prodotti e processi produttivi, alla personalizzazione e alla massima precisione tecnica.

Il padiglione 7 di Vicenzaoro January 2025

Vicenzaoro January, le tendenze di stile

La Nuova Era della Gioielleria 2025 segna un momento di trasformazione nel design dei gioielli, dove l’innovazione si fonde con l’espressione personale. Con i consumatori sempre più desiderosi di riflettere la propria identità unica attraverso i gioielli, le direzioni di questa stagione abbracciano l’individualità, la modernità e l’arte di raccontare storie. Quattro le tendenze di stile presenti a Vicenzaoro January: Rebeluxe esplora un’estetica ribelle ma raffinata. Catene audaci e massicce abbinate a punte e borchie donano ai gioielli un tocco industriale, mentre molteplici orecchini creano “ear parties” che sfidano le convenzioni tradizionali. Un vero revival soft punk. Naturama, unisce bellezza organica, tecnologia all’avanguardia e sostenibilità. Motivi floreali delicati e geometrie leggere in materiali come il titanio evidenziano la fusione tra natura e innovazione celebrano materiali eco-compatibili e produzione etica, dai colori vibranti.

In Retro Glam, il glamour del passato incontra l’innovazione del futuro. Ispirata all’Art Déco, questa tendenza reinterpreta forme geometriche nette e linee architettoniche eleganti con materiali moderni. Oro giallo lucido, perle e pietre dure riportano in auge l’opulenza vintage. Refined Essence cattura l’essenza della leggerezza e della fluidità: delicati motivi tridimensionali, linee eleganti e silhouette circolari, questa tendenza incarna il perfetto equilibrio tra minimalismo e raffinatezza. I diamanti aggiungono un tocco di luce per esaltare i design puliti, trasformando questi gioielli ariosi in must-have moderni per il lusso quotidiano.

+5,8% i ricavi nei primi 10 mesi del settore orafo nel 2024

Nei primi 10 mesi 2024, i ricavi dell’industria dei preziosi risultano in rialzo del 5,8% (dati Istat), con l’export più dinamico rispetto al mercato interno (+7,2% vs +3,0%). Trend parzialmente confermati da parte della maggioranza dei produttori sulla base del questionario somministrato dal Centro Studi di Confindustria Federorafi ed elaborati all’interno del report dell’Area Studi di Mediobanca: il 39,3% delle società rispondenti segnala ricavi preconsuntivi relativi al 2024 in peggioramento rispetto al 2023, il 32,8% indica valori in miglioramento, mentre il 27,9% evidenzia un giro d’affari invariato. Per quanto riguarda le aspettative per il 2025, il 47,5% delle società prospetta una stabilità del volume d’affari rispetto al 2024, il 31,2% si attende un peggioramento, mentre la residua quota del 21,3% ha un sentiment positivo.