Sono 70 le candeline spente da Vicenzaoro – The Jewellery Boutique Show, la fiera del gioiello più longeva al mondo.
Sempre contemporanea e, allo stesso tempo, proiettata al futuro, la fiera firmata Italian Exhibition Group (IEG) apre oggi i battenti e farà brillare il quartiere fieristico vicentino fino al 23 gennaio.
Il 70esimo anniversario di Vicenzaoro è celebrato con una mostra iconografica diffusa tra i padiglioni per ripercorrere i momenti salienti e i grandi ospiti che dalla fiera del 1954 a oggi hanno caratterizzato sette decenni di gioielli italiani e internazionali.
In contemporanea, T.Gold, manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie più innovative per il gioiello, e, dal 19 al 22 gennaio, la quinta edizione di VO Vintage, il salotto aperto al pubblico di appassionati di orologi e gioielli vintage.
La cerimonia di inaugurazione, tenutasi sul palco del Teatro Palladio, è stata scandita dai saluti del presidente di IEG Maurizio Renzo Ermeti, del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, e Andrea Nardin, presidente della Provincia di Vicenza, cui sono seguiti quelli di Claudia Piaserico – presidente Federorafi – in rappresentanza di tutte le associazioni nazionali del settore orafo, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, di Matteo Zoppas, presidente di ICE e del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenuto con un videomessaggio: “Vicenzaoro è un evento internazionale in cui viene narrata una delle eccellenze del Made in Italy: grazie al suo mix unico di creatività, tradizione, artigianalità, tecnologia e sostenibilità, il settore è leader nel mercato orafo mondiale“.

Una leadership che, come ha spiegato il presidente di Italian Exhibition Group Ermeti, è maturata negli anni e rappresenta il risultato di una strategia lungimirante: “i 70 anni di Vicenzaoro sono un grande traguardo: una sfida vinta già nel 2023, quando Vicenzaoro ha segnato il suo record di crescita dimensionale. Oggi possiamo affermare che la manifestazione si presenta ancora all’insegna del record, visto che ha tutti gli spazi espositivi occupati e che saranno più di 130 i Paesi che la visiteranno, il che ne fa un evento universale più che internazionale. I risultati più recenti – continua Ermeti – vanno considerati come il frutto di una visione strategica di chi ha lavorato sul settore orafo e della gioielleria per realizzare un unico player, in grado di programmare la propria crescita e ha trasformato la fiera di Vicenza nella fiera più bella del mondo. Nel 2024 compiremo il passo per i prossimi 70 anni, con l’investimento di circa 60 milioni interamente autofinanziato per un nuovo padiglione da 22 mila metri quadri che modificherà completamente il layout delle nostre manifestazioni“.
La prima edizione del 2024 di Vicenzaoro (la seconda si terrà a settembre) conferma dunque la vicinanza di tutto il mondo istituzionale e associativo al fianco di IEG e della fiera del gioiello: dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, da Confindustria Federorafi, Confartigianato Orafi, Confcommercio Federpreziosi, CNA Orafi, Confimi Industria Categoria Orafa ed Argentiera ad Assogemme, Assocoral e AFEMO – Associazione Fabbricanti Esportatori Macchinari per Oreficeria, che contribuiscono all’agenda della manifestazione. Sul fronte internazionale CIBJO – Confederazione Mondiale della Gioielleria, che promuove la sostenibilità economica e sociale della filiera del gioiello.
L’internazionalità di Vicenzaoro e i dati del mercato
Sono oltre 1.300 i brand espositori in arrivo da 37 Paesi per l’evento che apre il calendario delle fiere dell’oro e del gioiello nel mondo e punto di riferimento in Europa per la community orafo-gioielliera.

Vetrina di business apprezzata nel mondo, luogo di networking globale, trend, innovazione, informazione e formazione, riferimento per l’intera filiera orafa dai produttori al packaging e i servizi, Vicenzaoro January porta in fiera i top brand della gioielleria di alta gamma con le novità di collezione, l’oreficeria con il meglio della produzione Made in Italy dai principali distretti manifatturieri nazionali e le eccellenze internazionali. Il 40% proviene da 37 Paesi esteri; più di 500 i buyer ospitati, provenienti da 72 Paesi, grazie al supporto della rete degli uffici di ICE Agenzia nel mondo. Tra i più rappresentati: Stati Uniti, UAE, Cina e Francia.
Al centro anche i dati di mercato e relativi all’export: secondo la fotografia che Federorafi fa del settore (elaborazione Centro Studi Confindustria Moda su dati ISTAT), le esportazioni dei primi nove mesi del 2023 sono in crescita dell’11,3%, superano gli 8 miliardi di euro e si mantengono in territorio positivo, nonostante il rallentamento nel terzo trimestre 2023, ampiamente previsto (+4,2% rispetto al 13,7% del secondo trimestre e al 16,2% del primo).
Si confermano principali mercati di destinazione la Svizzera (15% del totale, con un aumento del 31,2% sullo stesso periodo del 2022), Stati Uniti (13,4%, +5,3% sul 2022) e Francia (10,2%, con il +15,8 rispetto al 2022). Frenano Germania, Regno Unito, Sud Africa, Canada mentre continua l’emorragia verso la Russia e l’Ucraina (-24,6%). Arezzo, Vicenza e Alessandria con Milano sono i poli dove si concentrano i maggiori flussi in esportazione. Nei primi nove mesi del 2023 cresce dell’8,1% il dato cumulato del fatturato delle imprese rilevato nell’indagine congiunturale tra gli associati. Dopo l’aumento a due cifre del primo trimestre (+11,3% tendenziale) rallenta la crescita (+7,2% aprile-giugno, +5,9% luglio-settembre). In lieve calo la produttività (-1,8% rispetto allo stesso periodo del 2022). Il dato sull’occupazione conferma invece il trend positivo con 1.336 addetti in più dal dicembre 2022 (+4,1%).