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Slow, sostenibile, accessibile. È “l‘estate italiana” dei percorsi di fede, dei santuari e degli innumerevoli capolavori d’arte sacra che costellano il Belpaese. Da nord a sud la penisola offre una ricca e varia mappa di luoghi dello spirito particolarmente cari al pellegrino ma anche al turista in cerca di natura, genuinità e raccoglimento.

Per i gestori, i tour operator e gli operatori del turismo spirituale è arrivato il momento di confronto con i primi destinatari di un’offerta turistica che è già orientata ai requisiti imposti dalla pandemia, primo su tutti quello del social distancing.

“Il turismo religioso e spirituale, in particolare il cammino religioso è diventato già da diversi anni una proposta importante – spiega Bruno Bertero, Direttore Marketing PromoTurismo Friuli Venezia Giulia – “Il pellegrino/camminatore è un turista molto più esigente, attento, critico ma anche rispettoso, ecologico, educato e sostenibile perché coinvolge la comunità in tutti i suoi aspetti”.

“L’ambito religioso-spirituale rappresenta una delle forme di turismo sulla quale ci concentreremo nel proporre l’offerta per il futuro – afferma Francesco Palumbo, Direttore di Toscana Promozione Turistica – proprio perché permette di conoscere un territorio in maniera profonda e consapevole. Con la riapertura delle frontiere ci aspettiamo prenotazioni dai mercati europei di prossimità”.

Per innescare la ripresa, il settore, punta sulle grandi vie di pellegrinaggio che attraversano lo stivale e sul patrimonio storico, culturale e religioso nazionale da valorizzare. Ma anche su una comunicazione incentrata sulla fiducia per trasmettere un messaggio di sicurezza e professionalità e sull’integrazione delle tecnologie digitali.

“Stiamo lavorando sul digitale con la cura necessaria perché la rete diventi una risorsa di comunione e di condivisione” – spiega Alberto Porro, responsabile Marketing Edizioni Terra Santa  che ha messo a disposizione ai parroci e ai responsabili della comunicazione in parrocchiauna app per mantenere un contatto diretto con le comunità cristiane e avvicinarle alla Terra Santa, grazie all’iniziativa Solidarietà Digitale.

Si riparte dunque da proposte nazionali, cammini dalla durata ridotta, pranzi al sacco e collaborazione con le strutture ricettive per il trasporto degli effetti personali. Questo secondo Don Raimondo Sinibaldi, direttore della Fondazione Homo Viator San Teobaldo: “Dobbiamo sfruttare questo periodo, la spinta delle istituzioni verso il turismo nazionale – afferma – giocando d’anticipo con proposte convincenti, come le collaborazioni importanti che sono state attivate: si pensi al cammino del Minor Santiago di Pistoia e alla collaborazione tra la città toscana e Santiago de Compostela”.