Andrea Mezzetti a Koinè 21

La bottega rinascimentale di Poli: ovvero saper unire abilità manuale e genio creativo, come accade per altre eccellenze italiane di cui abbiamo parlato in passato.

Questa è sempre stata la prerogativa del Maestro Albano Poli. Possiamo chiamarlo un segno distintivo! Progetto Arte Poli è una realtà riconosciuta a livello internazionale e che opera nel settore artistico da oltre mezzo secolo.

Qual è la peculiarità del vostro lavoro?

Progetto Arte Poli di Verona è un laboratorio d’arte fondato 66 anni fa dal Maestro Albano Poli che tutt’ora, alla bella età di 86 anni, è sempre all’opera. La nostra è un’attività particolare perché è l’unica azienda su tutto il territorio italiano che rappresenta a pieno una bottega rinascimentale. In questa bottega avvengono le lavorazioni artistiche dei materiali più svariati: dalla vetrata, al mosaico, all’affresco. Lavoriamo il ferro battuto, l’ottone, legno, marmo e bronzo. Non mancano gli affreschi. Ci occupiamo sia di opere nuove che di restauro.

Come è nata l’idea di mantenere in vita lavorazioni così antiche?

La peculiarità, in questi tempi come non mai, è proprio l’intuizione: la bottega rinascimentale di Poli è stata creata con stampo antico. Ciò ha consentito di mantenere vive molte lavorazioni artigianali che man mano, purtroppo, col passare degli anni si stavano perdendo. La lavorazione delle vetrate è stato uno dei primi lavori. Il Maestro ha poi inserito via via altre lavorazioni, come quella del mosaico e dell’affresco. Il suo sogno, così, si è avverato. Cerchiamo in tutti i modi di tenere legate il più possibile queste due realtà: la tradizione e l’innovazione. Non è cosa semplice creare prodotti innovativi nel campo di alcuni materiali: la fusione del bronzo è la fusione del bronzo. L’utilizzo della tecnica a cera persa resta sempre quella! Però per altre lavorazioni, per gli affreschi e le vetrate, ad esempio, o per i restauri, stiamo cercando di inserire idee innovative.

Sulle vetrate artistiche, cosa ci può raccontare?

Già negli anni ’70 il Maestro Poli fu il primo ad inserire la vetrata artistica legata a piombo o il Tiffany a collage, all’interno del vetrocamera, isolante. All’epoca fu una grande innovazione. Tecnicamente un prodotto di questo tipo portava anche un risultato di difesa superiore dagli agenti atmosferici o dai rumori esterni. La vetrata così diventa quasi un “muro” anche quando viene utilizzata per le Chiese. Una difesa anche termica e dalla luce esterna. Negli ultimi periodi stiamo mettendo in pratica un’ulteriore tecnica sempre con le vetrate: vetrocamera all’esterno per la sicurezza e come isolante termico, poi la camera e poi la vetrata artistica all’interno, non specchiata all’esterno. Questa lavorazione permette di mantenere la vetrata artistica all’interno, nel contesto storico del palazzo e non specchiata all’estero.

Focalizzandoci sui progetti per gli ambienti sacri, come nasce il processo creativo?

Il rapporto di fiducia, la sinergia tra progetto, maestranza e committente, è certamente il primo step. Il contatto umano è sempre stato al centro dell’attenzione nella carriera del Maestro Poli. I nostri maggiori clienti sono i parroci che ci chiedono interventi di restauro o nuovi. Idee per l’altare, per l’ambone, per le vetrate, o per la bussola. Tutto ciò che proponiamo è strettamente collegato alle celebrazioni eucaristiche e ne trasmette la spiritualità.