Ne parliamo con Vincenzo Caso, presidente di Italgrob

2 Maggio 2020 – “La situazione è purtroppo catastrofica, con il prolungato lockdown e con l’avvio lento della cosiddetta Fase 2, il canale Horeca registrerà una perdita di almeno 20 miliardi di euro. Una somma ingentissima che nessun decreto liquidità potrà mai sopperire. I distributori di food&beverage sono nell’occhio del ciclone perché, oltre ai mancati incassi delle forniture dei mesi gennaio e febbraio fatte  ai pubblici  esercizi nostri clienti, devono far fronte anche alle problematiche delle merci in scadenza. Inoltre la ripresa è del tutto incerta e  la Fase 2 con tutte le restrizioni in atto continuerà ad essere penalizzata, senza contare che manca l’apporto del turismo internazionale. Stimiamo che a fine anno la filiera Horeca perderà almeno il 50% del suo giro di affari. Una percentuale ovviamente che si abbatterà anche sulle attività dei distributori”.

E’ più che preoccupato Vincenzo Caso, Presidente di Italgrob, l’unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca.

Per far fronte a questa grave emergenza avete avanzato una serie di proposte al Governo. Ce ne parli

“Proprio in queste ore stiamo febbrilmente al lavoro per mettere a punto un’istanza, anche in collaborazione con altri importanti attori della filiera, da avanzare nelle sedi opportune. Le nostre richieste sono in linea con quelle che sono le esigenze della filiera che presidiamo e che purtroppo il prolungato lockdown ha messo in ginocchio. In particolare chiediamo, per prima cosa, l’anticipazione dell’apertura dei locali Horeca (Bar e Ristoranti) a far data dal 18 Maggio, con tutte le precauzione che ovviamente sono  necessarie e doverose. Inoltre riteniamo che sia indispensabile un aumento del plafond del credito d’imposta per la sanificazione dei luoghi e degli  strumenti di lavoro come da protocolli di sicurezza COVID-19,  in  quanto è a carico  dei distributori provvedere alla sanificazione di tutti gli impianti  alla  spina di prodotti alcolici (birra e vino) e delle bevande, le  frigo vetrine e tutte  le  attrezzature  distribuite ai punta vendita in  comodato d’uso.  Tutto ciò, per la sicurezza del punto vendita e del consumatore deve essere sanificato con prodotti speciali e specifici.  Serve inoltre prolungare ad almeno 20 anni, invece che 6 consentiti dalla legge, il termine per la restituzione dei finanziamenti previsti dal decreto liquidità; infine, per supportare la ripresa del mercato Horeca e  i consumi, suggeriamo la riduzione dell’aliquota iva dal 22%  al 10% , sui prodotti Beverage del fuori casa. E’ auspicabile anche che le  istituzioni valutino la richiesta di indennizzo/sovvenzione a  fondo perduto del valore di 20% del fatturato dell’anno precedente, oppure il 50% del fatturato dei mesi di lockdown (marzo, aprile e maggio) e  concedano un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi COVID-19.  Sono le misure  minime  per far ripartire  il settore  Horeca”.

Come vedete la Fase 2 della riapertura delle attività? Cosa prevedete per il settore dell’Horeca?

“La fase due prevede tutta una serie di condizioni per le riaperture dei locali, in base ai protocolli di sicurezza, che andranno a complicare moltissimo il lavoro degli operatori: distanza sociale, sanificazioni, DPI, alle quali si dovrà aggiungere il timore e la cautela di un consumatore che dopo giorni di quarantena e  le ansie per l’emergenza sanitaria non avrà una grande propensione ai consumi fuori casa. Particolare non secondario e da tener presente è la recessione economica in atto. Il PIL italiano quest’anno arretrerà di almeno 8 punti percentuale e quindi gli italiani avranno meno soldi in tasca e tutti i consumi ne subiranno le conseguenze“.

Da pochi giorni è stata annunciata una nuova associazione dei distributori Horeca: GH – Grossisti Horeca che fa capo a Confcommercio. Qual è la vostra valutazione?

“In un momento drammatico ogni iniziativa potrà essere utile per far fronte all’emergenza. Gli operatori devono reagire. Ed è giusto che lo facciano.

Oltre a GH registriamo diverse altre iniziative del momento che vanno nella stessa direzione. Italgrob si muove per compattare tutte le energie, da sempre. Per questo, come ho prima annunciato, stiamo elaborando un’istanza molto puntuale da avanzare alle istituzioni insieme alle primarie associazioni di produttori del comparto, rappresentate come noi in Confindustria, e maggiormente  rappresentative  dei punti  vendita. L’ideale sarebbe che tutta la filiera Horeca esercizi commerciali, Distributori Food&beverage e produttori  di tutte le categorie di prodotti Horeca si  unissero in un nuovo patto di filiera, un progetto comune che guardi al futuro  e che possa rilanciare questo prezioso settore dell’economia italiana nel post Covid-19. Italgrob sta lavorando per questo“.