Alla nuova grande e innovativa Vision Plaza, uno spazio nuovo e di confronto realizzato appositamente per l’edizioni di Sigep e di A.B Tech 2020, Bob O’Brien, Senior Global Vice President Foodservice di The NDP Group, Inc, arrivato direttamente dal Wyoming negli USA dove vive e lavora, ha deliziato il convegno inaugurale con un intervento volto a chiarire i nuovi trends del consumo del food.
A IEGexpo magazine ha rilasciato un’interessante intervista raccontando se stesso, il futuro del bakery e del gelato.
È la prima volta a Sigep? Che impressioni ha avuto?
«Sì, è la prima volta. È molto molto grande e piena di attività interessanti. Ero stato ad Anuga, la fiera in Colonia che è molto più grande ma focalizzata più sulla ristorazione in generale mentre Sigep mi pare dia la possibilità di vivere anche un’esperienza vera e propria»
Quali sono, secondo lei Mr. O’Brien, i trends più importanti dei settori coinvolti a Sigep & A.B Tech Expo?
«Bisogna cominciare col dire che stanno succedendo due cose in questo periodo. Innanzitutto attorno all’industria globale sta crescendo la volontà delle persone di avere una motivazione per relazionarsi al food, entrare in connessione, provare emozione e vivere un’esperienza. Il secondo punto è la tecnologia, in particolare quella attraverso il mobile, e la correlazione che c’è col food, nei vari suoi aspetti»
In relazione al rapporto tra tecnologia e food che ne pensa?
«Parlo per esempio di mia figlia, per parlare di qualcuno vicino a me. Lei ha 35 anni e quando torna da lavoro ed è affamata, non cucina ma chiama qualcuno, come accade con Just Eat o Deliveroo»
È una situazione traballante, rispetto al contatto tra persone?
«Non so se possa diventare pericolosa. So che però sta accadendo e bisogna integrare la tradizione con l’innovazione»
Cosa ne pensa del futuro della panificazione e del gelato, due settori presenti a Sigep?
«Se ci riferiamo alla panificazione dolce così come al gelato l’aspetto importante sarà sempre più il curare la qualità della presentazione del prodotto, la forma, anche artisticamente, affinché le giovani generazioni, i nuovi consumatori del futuro, lo apprezzino e vogliano mangiarlo»
Rimini le piace? Molto diversa dal Wyoming …
«Decisamente. Non l’ho ancora vista ma ne avrò occasioni prima di ripartire. Per ora in Italia sono stato a Pompei, Brindisi, Venezia, Milano e Roma, spesso per lavoro»
Per concludere, definisca in tre parole il suo lavoro.
«Food, Behaviour and Trends»