A svelare le tendenze mondiali della gioielleria nei prossimi 18 mesi ci pensa ancora una volta The Jewellery Trendbook 2024+. Una vera e propria bibbia per il mercato internazionale dei preziosi che indaga fenomeni emergenti, panorama sociale ed evoluzione dei consumi. Fluidità di genere, forme geometriche, ironia, sostenibilità, storytelling sono i macro-trend individuati da Trendvision Jewellery + Forecasting, l’osservatorio indipendente di IEG sul mondo del gioiello.
La presentazione della ricerca
La nuova pubblicazione dedicata alle tendenze mondiali della gioielleria è stata presentata in anteprima mondiale sabato 11 settembre nell’evento “Chromaverse: how the Metaverse and NFT’s are affecting Consumers and the Jewellery sector”, nel corso di Vicenzaoro September 2022. I trend presentati dalla creative director e co-founder Paola De Luca riflettono le comunità sociali emergenti, l’espressione dell’individuo, senza confini netti d’età o genere. Nanoceramiche e 3D, materiali sostenibili, circolari e di riciclo, forme ispirate alle trame della natura e superfici mantenute allo stato grezzo.
Come le nuove icone pop
E ancora, i gioielli che raccontano alle generazioni a venire con storie sentimentali custodite al loro interno. «Tutti possono comprare tutto – ha dichiarato Lynn Yaeger, contributing editor di Vogue USA, ospite del dibattito -. Tra i giovani troviamo una libertà e fluidità che un tempo non esistevano. Oggi si mescolano i generi anche in gioielleria: l’argento con pietre preziosissime, per esempio. Che i giovani non si definiscano più in un genere ha un impatto sull’industria del gioiello: anche l’uomo usa collane femminili con diamanti e pendenti». Sullo sfondo del main stage le immagini di icone contemporanee che hanno fatto della libertà di stile la propria cifra come Bowie e Grace Jones, Iris Apfel e Rihanna.
L’unicità della generazione Z
Attenzione ai valori dei brand, condivisione, trasparenza nella comunicazione sono tre tendenze mondiali della gioielleria che distinguono la Generazione Z dai Millennials e dai boomer che vedevano il lusso come formalità e benessere. Ad illustrare la nuova narrazione del gioiello Rebecca Foerster, presidente di Hearts on Fire North America: «La generazione Z, interpreta il lusso come stile esclusivo, interagisce con il brand, e quando paga per avere un oggetto lascia da parte lo status e cerca qualcosa che faccia sentire unici».
Senza confini
Esempio di attitudine «no boundary» che mescola culture e radici in modo contemporaneo è la designer newyorkese Angie Marei, fondatrice di Marei New York e ispirata dalla figura di Nefertiti, mix di femminilità e mascolino: «I designer assorbono le culture e il mondo che li circonda, soprattutto il simbolismo religioso cui il gioiello è legato. I gioielli diventano talismani indossabili, pietre che danno diversi tipi di energia».
L’arte è stile
«Lusso e arte possono fondersi anche nel retail in un risultato di eccellenza. Arte e cultura possono avere una coerenza con il business. Se guardiamo a una esperienza olistica che parte dal cibo, si apre allo shopping in un luogo dove vengono ospitate installazioni di artisti come Venezia», ha rimarcato Anna Adriani, direttore della comunicazione e marketing del Fondaco dei Tedeschi by DFS, store dedicato al lusso, restaurato da Rem Koolhaas a pochi metri dal ponte di Rialto.