Stefano Maniscalco a RiminiWellness, credits: Sport e Salute ©Riccardo Gallini /GRPhoto

No, non è affatto azzardato definirlo il Van Damme italiano. Perché Stefano Maniscalco nel mondo del karate, ha vinto tutto quello che c’era da vincere: 3 titoli mondiali, 5 europei, 17 titoli italiani e tre giochi del Mediterraneo. Non ha vinto alle Olimpiadi solo perché il karatè non era ancora disciplina olimpionica. Smette di combattere all’età di 36 anni e inizia a fare l’allenatore per le Fiamme Gialle e la nazionale militare, attività che svolge tuttora. All’ultima RiminiWellness ha partecipato come ‘Legend’ di Sport e Salute.

Stefano Maniscalco: “La più grande soddisfazione? Vincere il Campionato del Mondo in Giappone”

Qual è stata la più grande soddisfazione della sua carriera?

La mia più grande soddisfazione è stata vincere il Campionato del Mondo in Giappone, nel tempio delle arti marziali: il Budokan, il ‘giardino dell’imperatore’. È stato un po’ come se la nazionale italiana di rugby vincesse a casa degli All Blacks”.

Perché ha iniziato a fare karate?

“Ho iniziato da bambino per i film di Jean-Claude Van Damme, oggi il film l’ho fatto io!”

“Ho iniziato da bambino per i film di Jean-Claude Van Damme. Oggi il mio sogno l’ho realizzato, è infatti uscito nelle sale cinematografiche “The Karate Man”, film che mi vede protagonista. E ho scritto anche la mia storia “L’ultimo imperatore del karate”, un libro (edito da Alcatraz, ndr) che sta andando benissimo. Ringrazio Dio e la mia famiglia per tutto quello che ho ricevuto.

Ci sono stati però anche momenti difficili nella sua carriera…

“Certo, ho subito molti infortuni: ginocchio, strappo del pettorale, dita e naso rotti… Ho dovuto osservare dei momenti di pausa, senza nessuno che mi aiutasse. E così è stato anche alla fine della mia carriera, quando mi sono ritrovato solo. Io mi sono rialzato partendo dal basso – in Sicilia diciamo che ‘più buio di mezzanotte non può fare’ –, insieme ai miei amici e alla mia famiglia. Poi sono diventato ‘Legend’ di Sport e Salute, che ha rivalutato coloro che hanno reso grande lo sport”.

Perché oggi un ragazzo dovrebbe iniziare a fare karate?

“Il karate è la madre di tutte le arti marziali. Un po’ come la danza classica per il ballo”

“Perché è uno sport completo, dove si usano gambe, braccia e proiezioni. Ci sono le tre distanze: lunga, media e corta. Ed è anche uno sport di autocontrollo, quindi di rispetto verso l’avversario. E all’occorrenza aiuta a difendersi, infatti è praticato da molte donne. Affonda le sue radici nell’antichità, non c’è una vera e propria data d’inizio, prima in Cina, poi in Giappone. Ti dà autostima, ti forgia sia nel fisico che nella mente. Ed è la madre di tutte le arti marziali. Un po’ come la danza classica per il ballo”.

Qual è il tuo rapporto con RiminiWellness?

RiminiWellness mi è sempre piaciuta, perché a me lo sport piace tutto. Faccio anche judo, taekwondo, ho praticato pallavolo, calcio e ho lavorato molto con il fitness. E poi qui c’è tanta bella gente e si mangia bene!”