Patrimonio, arte, design e artigianato, ma anche eccellenza, qualità e genio creativo: tutto questo è “Made in Italy”, un ponte tra passato e futuro, tradizione e progresso.
Riferimento globale per il mercato dei preziosi nell’esplorazione di tendenze, panorama sociale ed evoluzione dei consumatori, Trendvision Jewellery + Forecasting ha accolto a Vicenzaoro Mariella Milani, iconica voce che in RAI ha raccontato moda e lifestyle per tre decenni, Lucia Silvestri, direttrice creativa di Bulgari, Alessia Crivelli, direttrice generale di Crivelli e presidente di Fondazione Mani Intelligenti, Amedeo Scognamiglio di Faraone Mennella e Amedeo’s Gioielli. Quattro voci per quattro storie di un Made in Italy del gioiello da preservare e raccontare nel corso dell’evento dell’osservatorio indipendente di IEG diretto da Paola De Luca.
Mariella Milani, giornalista che con la sua voce inconfondibile ha raccontato per tre decenni in RAI moda e lifestyle italiani. Oggi, sui social Mariella Milani ha un canale libero per commentare le tendenze di costume e non ha dubbi: «Le persone hanno bisogno di rapporti veri, di autenticità. Non è più il momento della “conversion” digitale, perché viviamo nel tempo della mistificazione, delle fake news. Quello che indossiamo racconta chi siamo. Il valore dell’alta gioielleria non è legato al volto di quell’attrice o attore: è il messaggio che deve essere autorevole».
L’amore per il gioiello, come forma di biografia. È la storia di Lucia Silvestri. Una sostituzione che sarebbe dovuta durare qualche settimana è diventata il lavoro della vita. La futura biologa lascia il posto alla “gem hunter” che diventa in Bulgari direttrice creativa, con un rapporto speciale con le pietre preziose. «Mi piace giocare con le gemme, che non vanno solo guardate ma sentite. Sono regali della natura, che noi trasformiamo in gemme. Lavoriamo attorno a un’emozione». Dalla sua brillante carriera lavorativa, Silvestri estrapola un messaggio per i giovani, e le donne in particolare: «In Bulgari ho iniziato con grandi maestri, sono gli artigiani che ti fanno capire se quello che immaginiamo sia realizzabile. Buyer, artigiani, designer: lavorare in squadra ti fa capire il valore della “legacy”. Senza maestri, determinazione, spirito di sacrificio, non si va avanti». È nel passaggio generazionale che si rafforzano le radici o si intraprendono strade completamente inedite. I casi di Crivelli e Scognaviglio lo mostrano. La prima, con la Fondazione che presiede, primo caso nell’industry in cui aziende solitamente individualiste collaborano per un obiettivo comune. Il secondo con una scelta di rottura, cosmopolita, che riscrive funzione e significato di un oggetto tradizionale come il cammeo.
«Mancavano – spiega Alessia Crivelli – le nuove generazioni, ma perché? Non possiamo ragionare su come si tramanda qualcosa, se nessuno ti ascolta. Probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa. Il prodotto è riconosciuto, ma non la nostra storia. Il bello e ben fatto si vede, ma non viene raccontata la storia che ci sta dietro, che è il valore inestimabile».
Amedeo Scognamiglio si è ritrovato “erede” di 150 anni di tradizione aziendale, ma ha scelto di rompere gli schemi e la fortuna ha voluto che Sarah Jessica Parker indossasse una delle sue creazioni in Sex and the City. «Volevo fare qualcosa di radicalmente diverso, lontano dagli oggetti di souvenir o da museo. New York era il luogo dove fare qualcosa davvero disruptive rispetto alle spille col profilo di donna». Teschi, scimmie, serpenti entrano nel cammeo. «Mio padre e mia madre non erano d’accordo, ma oggi questi sono prodotti riconoscibili come miei, frutto della nostra cultura» ha concluso Scognamiglio.