Dopo la pandemia “nulla è più come prima per il trasporto aereo: c’è molta energia, ci sono molti giovani e c’è il tentativo da parte nostra di cogliere al meglio il profilo di questo nuovo viaggiatore.” A dirlo è Pierluigi Di Palma, presidente di Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), tra gli ospiti che hanno dato il là ai saloni del turismo di IEG.
Un settore, quello del trasporto aereo che, “insieme a quello del turismo, vale il 15% del pil”. E che vede l’esigenza, da parte dei viaggiatori, “di riprendersi la vita, quindi anche di riscoprire l’Italia turistica. Sarà importante per noi, ad esempio, anche il nuovo collegamento Roma-Viterbo. E stiamo guardando anche a un piano aeroporti che guardi al 2035. Nel 2024 invece avremo i primi collegamenti urbe-Fiumicino.”
Vi eravate immaginati una ripartenza così rapida?
“Noi avevamo immaginato questa ripartenza, dopo la crisi che avevamo descritto come una crisi ad ‘U’. Abbiamo chiesto al governo alcuni interventi che sono stati fatti. Il sistema ha retto, anche per la capacità del sistema Paese. Le nostre previsioni per il 2023 sono ottimistiche, abbiamo già la percezione che l’anno prossimo sarà migliore di questo”.
Come vi state attrezzando?
Ci stiamo attrezzando, come accennavo prima, con un nuovo Piano Nazionale Aeroporti, con l’idea di integrarci di più con gli altri sistemi di trasporto, e stiamo anche introducendo l’intelligenza artificiale per migliorare i servizi e il rapporto con il passeggero. Contiamo, nel giro di pochi anni, di arrivare a 300 milioni di passeggeri.”