Per l’alta poesia e per chi ne nutre la passione, la nuova raccolta di uno dei più grandi poeti contemporanei, Nevio Spadoni, è un “evento” centrale. Parôl d’sêl e d’mél-Parole di sale e di miele, uscito quest’anno per i tipi di Arcipelago itaca, si presenta al lettore con 36 testi straordinari, 36 poesie che ci “inchiodano” alle pagine e ci trattengono emozionati tra ricordi, domande, sogni, dolore e, forse, speranza.
La prefazione curata da Manuel Cohen
Il libro è aperto dalla prefazione di una delle più significative voci critiche del nostro Paese, Manuel Cohen. “[…] … i trentasei testi di questo libro – scrive Cohen – sembrano attenersi ad un principio fondante o fondatore: marcare e demarcare, rammemorare e rapportare il passato al presente, stigmatizzare l’oggi e accettarne la sfida. Le poesie del ravennate colpiscono chi legge per la velocità intuitiva della rappresentazione e della visione, per gli scarti di senso, per le chiuse o clausole in cui precipitano e si condensano gocce di linfa vitale, di saggezza esperienziale. La parola della poesia è ancora in grado di traghettare e registrare il “filo rosso che tiene legate tutte le nostre esperienze?”, così nella nota l’autore si interroga, e sa, nell’intimo di sé, quasi al culmine della propria arte, che la parola ha ancora questa valenza, ha in sé questa connaturata possibilità: contemplare l’esistenza, comprenderla, dando voce a chi non ne ha, rendendo chiaro il buio, dando luce all’oscurità, portando sale e miele: sale della terra, miele della vita.. […]”
Spadoni, poeta, drammaturgo, critico letterario: un artista internazionale
Nevio Spadoni è nato a San Pietro in Vincoli e dal 1984 vive a Ravenna, dove ha insegnato filosofia nelle scuole superiori. Le sue poesie sono comprese in diverse antologie italiane e straniere, e tradotte in più lingue. Nel 2017 ha pubblicato Poesie (1985 – 2017) per la Società Editrice Il Ponte Vecchio, e nel 2019, con la stessa casa editrice, è uscito il volume Tutto il Teatro, vincitore di numerosi e rilevanti premi nazionali di poesia. Collabora con alcune riviste letterarie e con ”Il Resto del Carlino”. Ha partecipato, su invito, a diversi Festival di letteratura: Seneghe, Alessandria, Roma, (Tempio Adriano) Ritratti di Poesia (2016), Mantova, Tredozio. È inoltre autore di opere teatrali, andate in scena per “Ravenna Teatro” e “Ravenna Festival” in Italia e all’estero, fra le quali Luṣ e L’isola di Alcina, ottenendo, per quest’ultima, due nomination al Premio “Ubu”. Ha pubblicato le antologie Le radici e il sogno. Poeti dialettali del secondo ’900 (con Luciano Benini Sforza, Faenza, Moby Dick 1996) e D’un sangue più vivo. Poeti romagnoli del Novecento (con Gianfranco Lauretano, Cesena, Il Vicolo 2013). Con Fabio Pagani ha pubblicato Vivi nella parola. I sepolcri dei poeti romagnoli (Forlimpopoli, L’arcolaio 2021). Con Sauro Mattarelli ha pubblicato Passioni e ideali – Ricordando i personaggi delle ”Ville Unite” (Longo editore 2022). Il 31 luglio 2023 ha ricevuto il prestigioso Premio “Lerici Pea-Paolo Bertolani” per la poesia in dialetto.
“Una sola cosa resta”
Nel suo sito, dove si può approfondire il suo percorso artistico in Italia e nel mondo, Nevio Spadoni mette in home page una lirica che colpisce, affascina, addolora eppure schiude a una sorta di riscatto universale. Ed è questa la grandezza dei poeti veri, la grandezza di Spadoni.
Che pu u s’rid e u s’pena
tot cvènt a ‘na manira
e chi pr un vérs o pr un êtr a s’n’anden
a ca de’ càpar dret coma di fuş
e un cvël sól l’armânza:
l’ësar pasé in ste mond in ponta d’pi
gvardend cun j occ de’ côr.
In fondo poi si ride e si pena
tutti quanti a una maniera
e chi per un verso o per un altro ce ne andiamo
a casa del cappero dritti come fusi
e una cosa sola resta:
l’esser passati in questo mondo in punta di piedi
guardando con gli occhi del cuore.
La scheda di Parôl d’sêl e d’mél-Parole di sale e di miele
Editore: Arcipelago Itaca; Collana: Altimari; Anno: 2024; Pagine: 60; disponibile in libreria e sulle principali piattaforme