Gaia Bermani Amaral

Con Manuzzelle, un thriller storico pieno di atmosfera, giocato sul filo di una tensione magistrale, Gaia Bermani Amaral firma un romanzo d’esordio di grande potenza, intriso di mistero e disegnato sullo sfondo di una Sicilia vera e carnale. Dove è fin troppo facile scavalcare il confine tra realtà e occulto, e perdersi per sempre.

Ada e Elda sono amiche fin da bambine. Condividono un segreto traumatico, che ha sconvolto la loro infanzia. Ma mentre Ada ha deciso di sfuggire al passato abbandonando il natio paesino nelle Madonie per seguire il marito al Nord, Elda ha sposato il Signore, entrando in un convento di clausura. Poi, con la Seconda Guerra Mondiale, la loro corrispondenza si è interrotta. Nella primavera del 1945 Ada viene raggiunta da un telegramma di sua madre: Elda, data per morta un anno prima, forse in realtà è viva, nascosta da qualche parte nel monastero della Madonna della Catena, e in pericolo. Potrebbe persino aver avuto un bambino. Il ritorno a casa di Ada assume in fretta risvolti inquietanti: c’è un libro rosso che qualcuno sembra volere a tutti i costi, un elenco di nomi di donne che apparentemente non hanno nulla in comune, una morte violenta e un simbolo strano e ricorrente, la Civetta di Minerva…

Abbiamo intervistato l’autrice, a margine della presentazione del libro.

Perché ha chiamato il libro Manuzzelle?

“Manuzzelle, in dialetto, significa piccole manine. Dietro questo titolo si nasconde tutto il mistero del mio romanzo. A voi scoprirlo”.

Che legame ha con la Sicilia?

“Ho deciso di ambientare la storia in Sicilia perché il sud fa parte del mio DNA. Sono nata in Brasile, nel sud del mondo. Il mio compagno è lucano, il mio film più bello, ‘L’ultimo Paradiso’, l’ho girato in Puglia dove trascorro spesso le vacanze. La Sicilia è una terra viscerale capace d’ispirarmi mondi immaginifici e audaci. E la storia che ho scritto non poteva che appartenere a una terra dalle forti emozioni”.

Da dove le arriva questa passione per i thriller storici?

“Mi ha sempre affascinato la struttura narrativa del thriller. Ci sono tante componenti molto precise che devono unirsi a creare la giusta alchimia. E poi i thriller hanno ritmo, ti emozionano, e ti lasciano quel senso di apprensione viva durante il corso dei capitoli con la voglia di capire come va a finire. Io ci ho aggiunto una bella dose di approfondimento emotivo ed interiore per dare spessore e profondità alla storia e ai personaggi.

Le piacerebbe che il libro si trasformasse in un film?

“L’idea che Manuzzelle diventi un film, è davvero un grande sogno per me. Intanto, sto lavorando sulla sceneggiatura tratta dal romanzo. Vedere realizzati i progetti che nascono dalle storie che scrivo di mio pugno, e  interpretare le mie eroine, sarebbe davvero molto stimolante”.

Quale delle due amiche interpreterebbe?

“Sicuramente Ada. È combattiva, fragile, moderna. Un personaggio ricco e sfaccettato che credo possa appassionare”.

Al momento, a parte scrivere cosa bolle in pentola?

“Un progetto straniero molto interessante. Non posso dire di più”.

‘Manuzzelle’, pagine: 368 Prezzo di copertina: €18,50

Editore: RCS Solferino

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