Il global exhibition director Jewellery&Fashion di IEG, Marco Carniello

Le idee del gioiello prendono forma a Oroarezzo, la manifestazione dedicata alla migliore manifattura orafa, argentiera e gioielliera italiana per la progettazione e lo sviluppo di creazioni uniche e private label, un segmento, come spiega Marco Carniello (ritratto nella foto d’apertura di questo articolo), global exhibition director della jewellery and fashion division di Italian Exhibitio Group, indicato in forte crescita nel comparto del lusso e della moda. Dal 13 al 16 maggio 2023 nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi il mercato, i grandi brand, i grossisti e i retailer internazionali incontrano design e innovazione, attenzione alla sostenibilità, artigianalità della produzione Made in Italy.

Il format della 42a edizione

Ad Oroarezzo, un’offerta rinnovata, grazie all’evoluzione impressa alla 42a edizione del format aretino da Italian Exhibition Group che, assieme ad Arezzo Fiere e Congressi, Camera di Commercio Arezzo-Siena, Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo e Regione Toscana sottolinea e rilancia la centralità della manifattura italiana. La riorganizzazione del layout espositivo aiuterà la navigazione tra le diverse merceologie (oreficeria, argenteria, gioielleria, tech, cash & carry) con l’obiettivo di potenziare il business matching e valorizzare l’esperienza di visita del buyer in chiave di maggior efficacia ed efficienza. Per Matteo Farsura, nella foto sotto con Adelaide Ruzzi, il progetto ha convinto nuove aziende a partecipare ed è apprezzato anche dai buyer internazionali che stanno confermando la propria partecipazione e si stanno iscrivendo alla piattaforma digitale The Jewellery Golden Cloud: consentirà di prendere contatto con gli espositori e organizzare l’agenda delle giornate in fiera.

Adelaide Ruzzi, deputy brand manager con l’exhibition manager IEG, Matteo Farsura

I player in vetrina

Tra le eccellenze manifatturiere presenti a Oroarezzo, player aretini del calibro di Unoaerre, Graziella & Braccialini, Gold Art, Giordini srl, Quadrifoglio, Omega Art, A.M.P., Croma Catene, aziende del distretto di Vicenza quali Chrysos e Karizia. Ma anche Four Line Group, con il tocco artigiano che è cifra distintiva e irrinunciabile del Made in Italy e caratterizza le sue produzioni con diamanti e pietre semi preziose.

Tra le new entries confermate ad oggi, a rappresentare l’abilità manifatturiera del distretto orafo di Valenzaun player storico come Moraglione, F.A. Gioielli, azienda fornitrice di grandi marchi esteri, Giloro, che crea collezioni dal design moderno e sofisticato per altri brand e catene di negozi, e Stefano&C., con disegno e prototipazione del gioiello.

Parola d’ordine sostenibilità

La piattaforma Oroarezzo per la manifattura di qualità si concentra anche su soluzioni capaci di abilitare l’impegno per una produzione sostenibile e attenta alla certificazione etica della catena di fornitura. Tra i migliori esempi: la vicentina D’orica, certificata B-Corp a livello internazionale per le proprie performance ambientali e sociali con anche investimenti in macchinari per il riciclo dell’acqua utilizzata durante la lavorazione dell’oro; la valenzana Moraglione, membro da inizio anno del RJC – Responsible Jewelry Coucil, l’organizzazione leader mondiale nella definizione degli standard di sostenibilità per l’industria della gioielleria; o ancora Ronco, certificata ISO 9001 per i Sistemi di Gestione per la Qualità, con il risparmio energetico nei processi produttivi derivante dagli impianti fotovoltaici installati nella sede di Vicenza.

Manifattura orafa e private label in crescita nel lusso e nel fashion

Oroarezzo si caratterizza così come manifestazione internazionale d’eccellenza per la manifattura, segmento che rappresenta circa l’80 per cento della produzione mondiale orafo-gioielliera come indicato dal report The State of Fashion. Watches & Jewellery di The Business of Fashion e McKinsey & Company (2021). I distretti aretino, vicentino e valenzano saranno perciò i protagonisti, durante la manifestazione di IEG, di un segmento che cresce velocemente nel mondo del lusso: secondo i dati 2023 dell’International Association of Department Stores (Iads), l’incidenza media delle private label sul fatturato totale dei suoi membri è passata dal 9% del 2019 al 16% del 2022. I consumatori sono sempre più propensi a scegliere questo tipo di prodotti e le grandi maison si stanno adeguando: secondo le previsioni del report Watches & Jewellery di McKinsey tra il 2019 e il 2025 sarà dell’8-12% il tasso di crescita annua per i preziosi venduti con i marchi delle case di moda. Le quali, per la produzione, guardano proprio all’Italia.