Sostenibilità, creatività e innovazione sono il must del prossimo futuro del tessile e della moda: lo confermano i grandi gruppi e le principali associazioni di categoria del settore. Una testimonianza arriva da CNA Federmoda e dal progetto Sostenibilità e Certificazione Biologica, promosso in unione con CCPB, organismo di ispezione e certificazione che certifica prodotti biologici ed eco-sostenibili in tutto il mondo con uffici in Italia, Marocco, Tunisia, Egitto, Libano, Turchia. CCBP pera nel settore agroalimentare e in quello non food, in particolare cosmesi, detergenza e tessile. Ad oggi certifica circa 13.000 aziende in Italia e nel mondo, 40 autorizzazioni internazionali e 50 differenti certificazioni.
Antonio Franceschini sottolinea come “CNA Federmoda, da oltre 15 anni, sia impegnata a promuovere il tema della sostenibilità, in termini complessivi, come sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’intera filiera”. Il tessile biologico prevede l’utilizzo di fibre naturali e l’adozione di processi ecosostenibili: i prodotti infatti devono rispettare il tema del biologico ma anche altri temi quali l’attenzione al lavoro a seguito della delocalizzazione registrata negli anni e al non rispetto dei diritti del lavoro.
La parola sostenibilità è al centro da tempo anche del progetto Waste Couture, della fashion designer Rossana Diana, che delinea i tratti salienti e gli sviluppi già in atto tra le imprese e i designer. Diana mira a far creare alle imprese capi di alta moda senza produrre niente, usando solo tessuti già esistenti. Tra le prime ad aver abbracciato queste idee, l’azienda Blue Italy di Cinzia Di Zio, che con il Bio Blue Project punta a creare un intero processo produttivo in modo ecosostenibile, sia nelle lavorazioni, usando tecnologie laser, agugliatura, ricamo, ultrasuono e altre tecniche, che nei materiali biocertificati.
Creare in modo green può anche cambiare il modo di lavorare da parte dei designer, come racconta Caterina Moro, tra le prime a portare la sostenibilità anche nel mondo dell’alta moda, partendo dai tessuti per elaborare le proprie idee a la creatività “come quelle realizzate con il legno laserato abbinato” – spiega la designer. E, continua a proposito di sostenibilità, “oggi c’è molta più disponibilità di materiali riutilizzabili e questo aiuta il nostro lavoro”.