Il nostro ‘agente all’Avana’, anzi a Dubai, si chiama Francesco Santa, ha 53 anni, è sposato, ha due figli, di 16 e 18 anni. “Dubai è una città sicura, che offre tanto”, ci racconta su Zoom, “e non si è mai fermata a parte due mesi di lockdown a marzo 2020; è piena di turisti – tutto è aperto e con poche limitazioni ma nel massimo rispetto del social distancing e utilizzo della mascherina – vivere qui è un’esperienza decisamente formativa”. Nel giro di pochi mesi, dopo l’acquisizione di Dubai Muscle Show e Dubai Active attraverso quella di HBG Events, Italian Exhibition Group ha potuto annunciare due nuovi importanti progetti internazionali: il Jewellery, Gem & Technology Dubai, dal 22 al 24 febbraio 2022 al Dubai World Trade Centre in partnership con Informa Markets, e l’Active & Sports Expo, previsto dal 25 al 27 novembre presso il centro espositivo Poliforum di Leon, in Messico, realizzato in joint venture con Deutsche Messe, la Fiera di Hannover.

Francesco Santa ci mostra la “sua” Dubai

Come nascono questi progetti?

Da un’esperienza di quindici anni che ho maturato nel campo dell’internazionalizzazione fieristica. Ho concluso operazioni in mercati come Brasile, Sudafrica, Cina, India e Turchia e stretto partnership commerciali in Russia e a Singapore. Lo scorso anno, quando Italian Exhibition Group stava perfezionando l’acquisizione di HBG Events qui a Dubai, insieme al portafoglio di fiere del fitness, mi è stato proposto di unirmi al Gruppo e trasferirmi negli Emirati Arabi Uniti per gestire l’integrazione e sviluppare nuovi progetti, qui e in giro per il mondo.

Questa volontà dei grandi gruppi di unirsi è una novità importante in questo periodo di crisi, è d’accordo?

Senza dubbio una novità positiva. È una tendenza che si incominciava a intravvedere anche prima del Covid, la pandemia l’ha velocizzata e i più lungimiranti puntano a unire le forze. Facciamo l’esempio del Jewellery, Gem & Technology. L’eccezionalità di questa operazione risiede nella partnership tra i due operatori più importanti del mondo della gioielleria, non dimentichiamo infatti che non solo Informa ma anche IEG è leader in questo comparto e le competenze dei colleghi di Vicenzaoro guidati da Marco Carniello sono di alto livello. Oltretutto i due expertise si uniscono in una città come Dubai, con l’appoggio di alcune delle più importanti istituzioni locali. Il Dubai Multi Commodities Centre, una delle principali free zone della città, ci garantirà un appoggio concreto mettendo a disposizione risorse e favorendo il sostegno delle istituzioni locali, e il Dubai Gold Souck ci aiuterà dal punto di vista delle vendite e nell’attrazione dei buyers.

Courtesy DMCC

Ci parli del progetto Active and Sport Mexico

Abbiamo analizzato i più importanti mercati al mondo per il settore del fitness, che è la principale attività che ad oggi abbiamo a Dubai, che abbinassero un’industria molto sviluppata a una presenza fieristica ancora non così competitiva. Ed ecco che è emerso il Messico, un mercato interessante, qualitativamente e quantitativamente. Quindi abbiamo ragionato su come entrare. Ho sviluppato un network di relazioni importante nel corso degli anni, una è quella con Deutsche Messe, la Fiera di Hannover. Sapendo che DM ha una subsidiary in Messico molto attiva, Hannover Fairs Mexico, abbiamo avviato il tema con il loro manager locale, raccogliendo consenso. Oltretutto loro non hanno in portafoglio manifestazioni sul fitness, quindi non siamo in competizione. Siamo stati veloci, poco più di due mesi dalle prime telefonate alla firma di un accordo quadro, non solo sul fitness. I colleghi messicani hanno un solido rapporto con gli enti governativi della città di Leon, che abbiamo individuato per Active and Sport Mexico. Saremo supportati dal governatore della regione della città di Leon nella promozione e nel far convergere altri eventi sportivi nelle stesse date della manifestazione. Il Messico è un Paese di sportivi, appassionati oltre che di fitness anche di pugilato, corsa, soprattutto marcia e maratona. Ci sono i presupposti per un ottimo evento e fondamentale sarà il contributo che arriverà dall’expertise dei colleghi di RiminiWellness con Andrea Ramberti alla guida. Senza il loro apporto non sarebbe possibile questo sbarco.

È da circa un anno che lei vive a Dubai con la sua famiglia, come valuta questa esperienza?

Entusiasmante. Sviluppare e lanciare nuovi progetti è sempre molto stimolante. Mi piace sottolineare che questo primo anno è stato al contempo una corsa continua e un privilegio: se si guarda la situazione generale dell’industria fieristica nel mondo Dubai rappresenta un unicum. Le fiere sono riprese già dal 2020; a dicembre abbiamo avuto il Gitex, che è andato molto bene, mentre a febbraio 2021 si è tenuta Gulfood, con esiti anche più importanti e la partecipazione di espositori da decine di Paesi nel mondo. Certo c’è stata una visitazione ridotta di circa il 50%, ma allo stesso tempo un aumento del volume di affari complessivo. Un fenomeno molto interessante anche per le nostre fiere: si dimezza la visitazione, riducendo di fatto quella più dispersiva e meno in target, mentre la visitazione dei buyer e di chi fa business aumenta. C’è meno gente per i corridoi, ma il pubblico è altamente qualificato.