Nella sua casa di Velletri Tognazzi amava tenere affollate riunioni tra lo sportivo e il conviviale, allietando familiari, compagni di lavoro ed amici con le sue estrosità di anfitrione. Per quelle tavolate ormai leggendarie egli attingeva a piene mani dall’enorme frigorifero troneggiante in cucina, considerato come la “cappella di famiglia”, quando non passava per l’orto o per il pollaio. Questo libro nasce dalla sua passione per i fornelli e dalla sua esperienza di interprete. Alternando un ricordo di gioventù, una spiritosa ricetta culinaria e il racconto degli episodi ora lieti ed ora malinconici vissuti sul set, il grande Ugo ci ha insegnato che mangiare bene è uno dei più squisiti piaceri della vita. Come dargli torto?
“Ho la cucina nel sangue” diceva Tognazzi “Io ho il vizio del fornello. Sono malato di spaghettite. Per me la cucina è la stanza più importante della casa.” e aggiungeva “L’attore? A volte mi sembra di farlo per hobby. Mangiare no: io mangio per vivere.” Dunque con il suo amore quasi morboso per il cibo e la cucina, Tognazzi è stato precursore di tante trasmissioni di gastronomia che ormai spopolano in tv, quel filone che adesso “tira” tanto e che ha visto riciclarsi nel settore tanti conduttori e persone dello spettacolo.
L’Abbuffone è diviso in tre parti: la prima è l’Autogastrobiografia che comprende ricordi di episodi della sua vita, in cui naturalmente da vero gastronomo, è sempre presente il cibo; la seconda parte è composta dalle sue ricette più facilmente realizzabili, quelle che portano via poco tempo nella preparazione, perché, pur essendo un perfezionista anche nella realizzazione di una pasta al burro, Tognazzi era un amante della cucina semplice; infine l’ultima parte del libro è dedicata a La Grande Bouffe (La Grande Abbuffata) del regista Marco Ferreri interpretato dallo stesso Tognazzi e alle ricette dei cibi protagonisti del film.
L’Abbuffone
Storie da ridere e ricette da morire
di Ugo Tognazzi
Pagg. 183
13€
Avagliano Editore
ISBN 978-8883091438