Teo Musso, credits Davide Dutto

No non è un luogo comune, ma è la verità. Sulla vita di Teo Musso ci sarebbe da scrivere un buon romanzo. Un libro già c’è (lo recensiamo sempre qui sul nostro magazine), un racconto d’avventura per il momento ancora no, ma chissà. Sì perché il fondatore del Birrificio Agricolo Baladin non è appena uno dei mastri birrai che ha cambiato il modo di bere in Italia negli ultimi anni, ma è molto di più. Decide di bere birra opponendosi al padre che gli imponeva di bere vino, e giustamente aggiungeremmo noi, essendo un produttore agricolo di vino, nella terra del vino per antonomaisa: le Langhe del Piemonte.

Quando beve per la prima volta la Chimay Tappo Blu, Teo Musso capisce che la birra può essere molto di più di quel che conosceva

Teo scopre il gusto per un bere diverso, e non solo, nel corso di un viaggio studio-lavoro dallo zio Celso, che è capo pasticcere all’hotel de Paris di Montecarlo. Beve per la prima volta la Chimay Tappo Blu e capisce che la birra può essere molto di più di quel che conosceva. Nel frattempo s’innamora di Michelle, ballerina dell’Opera di Montecarlo, che lo segue a Piozzo. Nel 1996 inizia l’avventura del Birrificio Agricolo Baladin, con 200 etichette di birre artigianali.

Ma non basta, la birra Teo vuole produrla lui, inizia quindi a viaggiare, soprattutto in Belgio, per conoscerne i segreti. Grazie a Nora, la nuova compagna, conosce Jean-Luis Dits della Brasserie a Vapeur, che gli trasmette un modo di fare birra legato alle emozioni, quasi filosofico. Quando torna in Italia, espropria un garage di fianco al birrificio e comincia a produrre birra. Il resto è storia, oggi Baladin è un punto di riferimento per il movimento birraio non solo italiano ma internazionale, basta guardare ai riconoscimenti internazionali ottenuti in questi 27 anni. Abbiamo chiesto a Teo Musso, a circa un mese da Beer&Food Attraction, dove Baladin esporrà, le sue attese per un evento che sancisce il ritorno in presenza, non solo per la filiera delle birre, ma per tutto l’eating out.  

Quanto è importante una fiera come Beer&Food Attraction per un birrificio affermato come il vostro?

“Riteniamo molto importante essere presenti per poterci incontrare in presenza con il mondo della distribuzione e allo stesso tempo riuscire a confrontarci con i colleghi artigiani e con gli operatori che attivamente contribuiscono alla crescita del nostro ambiente”.

Qual è, dal suo osservatorio privilegiato, la situazione del settore brassicolo italiano dopo la crisi? Cosa resterà e cosa cambierà?

“C’è voglia di birra artigianale e la ripresa è evidente. Dovremo ancora pazientare e restare molto concentrati per colmare il gap prodotto dalla pandemia, ma ci riusciremo

“C’è voglia di birra artigianale e la ripresa è evidente. Dovremo ancora pazientare e restare molto concentrati per colmare il gap prodotto dalla pandemia, ma ci riusciremo. Crediamo che il cliente finale, relativamente alla nostra nicchia di settore, sia sempre più attendo alla qualità del prodotto e che pretenderà molto da noi produttori. Noi crediamo nella valorizzazione della filiera agricola italiana per il reperimento di parte degli ingredienti come elemento caratterizzante ma anche di valore etico. Occorrerà impegnarsi nel promuovere l’economia circolare con azioni concrete che sappiano rispettare la nostra fonte più preziosa di successo: la terra”.

Quali sono le novità che Baladin presenterà in fiera, può anticiparci qualcosa?

“Saremo in fiera per raccontare la nostra ambizione di diventare, entro l’anno, un produttore di birra 100% italiana

“Saremo in fiera per raccontare la nostra ambizione di diventare, entro l’anno, un produttore di birra 100% italiana. Siamo consapevoli che non tutta la nostra gamma potrà utilizzare esclusivamente materie prime italiane, sia per questioni di irreperibilità che di scelta, come nel caso delle spezie che, da sempre, utilizzo in tante birre e che hanno origini in paesi lontani. Lo dichiareremo apertamente (in etichetta e sulle schede prodotto online) proprio per esaltare la nostra scelta di voler valorizzare l’incredibile patrimonio di materia prima prodotta dagli agricoltori italiani. Questo primo grande evento in presenza, sarà anche l’occasione per rilanciare il progetto dei Beer Cocktail, i nostri premiscelati a base di birra”.

Una panoramica del Birrificio Agricolo Baladin di Teo Musso