Juri Chechi: “Tornare a RiminiWellness è stato davvero emozionante!”
A RiminiWellness è di casa ormai, visto il rapporto pluriennale che lega il grande ginnasta di Prato con la manifestazione del fitness e del benessere giunta alla 16° edizione. E si emoziona Juri Chechi quando rientra alla Fiera di Rimini dopo la pandemia. “Io sono una persona che si emoziona difficilmente, ma oggi entrando in fiera mi sono emozionato davvero! A vedere le persone, a vivere una vicinanza, una umanità, vedere un RiminiWellness com’era prima della pandemia, è stato emozionante, perché lo vivo da sempre, ed è un momento, oltre che di business, anche di gioia e di festa. E mai come oggi c’è bisogno di questo.
“Le motivazioni sono ciò che ti fa realizzare gli obiettivi. E’ questo che fa la differenza”
Oggi parlava dell’importanza che rappresentano le motivazioni nel successo. Nella sua esperienza cosa sono le motivazioni? E oggi che motivazioni ha?
“Le motivazioni sono ciò che ti fa realizzare gli obiettivi. Perché, in fondo, è questo che fa davvero la differenza, anche se a volte è difficile trovarle. Io oggi ho forti motivazioni, ma anche pochi obiettivi. Sto vivendo una fase della vita molto piacevole, con scopi chiari, ma fino a un certo punto, e questo mi piace. Finché facevo attività agonistica ho avuto sempre obiettivi molto chiari, adesso ho più cose da realizzare, ma con più serenità, e non è male. Certo le motivazioni sono fondamentali”.
Quali sono oggi i suoi obiettivi?
“Intanto, visto che siamo a RiminiWellness, il mio obiettivo è quello di sviluppare nel modo migliore possibile, l’attività calistenica, che credo sia una bella opportunità per tanti, per stare bene col proprio corpo e la propria testa. E ho appena fatto un libro che parla di questo (Codice Juri, edito da Longanesi, ndr). L’obiettivo è farla al meglio possibile e con la mia Academy e i miei medici stiamo lavorando proprio su questo”.
Sempre al convegno a RiminiWellness, poco fa, raccontava del periodo che è seguito all’oro di Atlanta. Di quando si è ‘rilassato’ un po’ e, in seguito, infortunato, dovendo poi rinunciare a Sidney 2000…
Juri Chechi: “Il bronzo ad Atene l’ho conquistato perché non poteva finire con un errore la mia carriera”
“È proprio questa rilassatezza il problema. Parliamo di un atleta professionista, ovviamente, perché nella vita di tutti i giorni è giusto anche prendersi del tempo libero, ci mancherebbe. Ma un atleta professionista, che vuole rimanere sempre al top, non può mai rilassarsi. A meno che non faccia parte del programma. Ma non può uscire fuori da quel programma per raggiungere gli obiettivi, altrimenti c’è il rischio di non raggiungerli e di farsi male. In sport tecnici come la ginnastica, questo è ancora più vero. Io purtroppo ho fatto quell’errore”.
E cosa le ha permesso di tornare alla grande e vincere il bronzo ad Atene?
“La consapevolezza che non poteva finire così. Avevo bisogno di finire in un modo diverso, non con un mio errore, ma con un mio virtuosismo, diciamo così”.