All’ultima Beer&Food Attraction era stato l’auspicio di tutti, magari solo sussurrato, per esigenze scaramantiche. Tutti però speravamo che la Nazionale Italiana Cuochi ci regalasse una rivincita ai campionati mondiali di cucina ad Abu Dhabi, dopo le delusioni calcistiche. E i cuochi azzurri non hanno deluso. Guidati dal General Manager Gianluca Tomasi, dal Team Manager Pier Luca Ardito e dal Team Chef Junior Angelo Biscotti, si sono aggiudicati il Global Chefs Challenge 2022. L’equivalente, appunto, di un campionato del mondo. A salire sul gradino più alto del podio, per la categoria Senior, Marco Tomasi e Tommaso Bonseri Capitani. L’Italia si è anche aggiudicata due secondi posti: con Giorgia Ceccato, nella categoria Junior e Antonio Dell’Oro e Luca Bnà, in quella pastry. Ne abbiamo parlato con il presidente della Federazione Italiana Cuochi Rocco Pozzulo, comprensibilmente raggiante per i risultati ottenuti dai ‘suoi’ ragazzi.
“Da anni c’è un’egemonia del nord Europa, ma si avvertiva un cambiamento nell’aria”
Presidente si aspettava questo trionfo tricolore?
“Nelle competizioni internazionali c’è da anni un’egemonia delle nazionali del nord Europa, ma dopo gli ottimi risultati dell’ultimo periodo, si avvertiva un cambiamento nell’aria. Anche la preparazione molto determinata da parte di Marco Tomasi, Tommaso Bonseri e di tutto il team, facevano ben sperare. Ed è stato anche importante l’affiancamento di CAST Alimenti. Di certo non mi sarei aspettato anche i due secondi posti però! I ragazzi si sono preparati tantissimo, pensi che si tratta di persone che non prendono un compenso per queste competizioni e che hanno rinunciato per un periodo al proprio lavoro e a stare con la famiglia. Questo rende la vittoria ancora più preziosa”.
Pozzulo: “Mi auguro che questa sia una vittoria soprattutto per i giovani”
Come spera che possa incidere sul mondo della cucina italiana questo risultato?
“Oggi il problema della cucina italiana non è solo di materie prime, che certo hanno subito un aumento di prezzi, ma il dramma è soprattutto nella carenza di personale. Mi auguro che questa sia una vittoria soprattutto per i giovani, perché Marco Tomasi, Tommaso Bonseri sono giovanissimi, mi auguro che possano essere testimonial per le nuove generazioni, che difficilmente si avvicinano a un mestiere che viene giudicato troppo duro”.
“Si parte sempre da un talento, ma servono anche passione, spirito di sacrificio e umiltà”
Qual è il segreto di questa vittoria?
“La preparazione di questi ragazzi. Si parte sempre da un talento, certo, ma il talento non basta. Ci vogliono passione, spirito di sacrificio e umiltà, che nel nostro lavoro è basilare per essere sempre aperti al confronto con gli altri”.
“Le gare costituiscono un’opportunità per crescere professionalmente”
Quanto hanno inciso gli impegni che organizzate durante l’anno come Fic, a partire dai Campionati della Cucina Italiana?
“Le gare non sono strumenti per distribuire medaglie, ma costituiscono un’opportunità per crescere professionalmente. Se metti in pratica le regole che hai imparato nel corso delle competizioni, nella cucina di tutti i giorni, cresci molto. Dai movimenti che fai in cucina alla ricerca del prodotto, ti porti poi tutto quando torni a lavorare nel tuo ristorante. È il confronto che ti fa crescere. Oggi, per esempio, la carne la cuociamo non più a forno altissimo, ma a temperature basse, mantenendone meglio le caratteristiche e il sapore, ma questo lo impari confrontandoti con gli altri”.