Il Palacongressi di Rimini

Enrico Cavagna, Direttore del Dipartimento Diagnostica per immagini dell’Ausl Romagna, è membro del Club degli Ambasciatori della divisione Event&Conference di Italian Exhibition Group: una realtà in piedi da ormai un paio di decenni con l’intento di coinvolgere professionisti di prestigio, con ruoli chiave in diversi ambiti, per attrarre congressi e convegni sulla Riviera romagnola. Un corpo permanente di Ambasciatori del territorio composto da oltre un centinaio di membri, che negli anni ha dimostrato di essere in grado di dare frutti in termini di business e di creare coesione.

Il professor Cavagna, originario di Ferrara, è tra i membri più attivi ed entusiasti del ruolo ricoperto.

Quando è iniziata la sua esperienza di Ambasciatore del Palacongressi di Rimini?

Sono diventato Ambasciatore poco tempo dopo essermi trasferito a Rimini, dove sono primario di Radiologia. Sono un ferrarese, prima di venire a Rimini ho lavorato prevalentemente in Veneto, ma è dal 2007 che ho qui il mio lavoro e la mia famiglia. Fui contattato dall’allora direttrice del Palacongressi, Stefania Agostini (oggi il direttore della divisione Event&Conference di IEG è Fabio De Santis, n.d.r.), per dare un supporto attraverso il mio lavoro. Ne è nato un connubio molto interessante e proficuo, non solo con tutto lo staff della divisione Eventi e Congressi di IEG, ma anche con le istituzioni riminesi. Si è creata una rete molto solida che ha permesso anche a me di entrare in contatto con la realtà locale e di conoscere a fondo questa città e i romagnoli.

Enrico Cavagna

Dopo avere contribuito a portare a Rimini alcuni congressi regionali e inter-regionali di radiologia e diagnostica per immagini, dal 2016 Lei si è impegnato in prima persona per portare al Palacongressi di Rimini l’appuntamento di punta della SIRM (Società Italiana Radiologia Medica), il congresso nazionale previsto nell’ottobre 2020. Come siete arrivati all’aggiudicazione?

I convegni e i congressi regionali e tematici degli anni passati sono stati una sorta di preparazione, ci hanno consentito di scaldare i muscoli per poterci proporre per il congresso nazionale. Vedevamo a Rimini tutti gli ingredienti per una ricetta perfetta: innanzitutto la struttura, un palazzo dei congressi vero e proprio e con una posizione centralissima rispetto alla città. Poi la rete dell’ospitalità, con gli hotel vicini alla fascia costiera a la possibilità di sfruttare il parco a piedi e in bici erano e sono certamente un valore aggiunto, così come la parte ricreativa: non è così facile trovare tutte queste cose insieme in una città. Avevamo previsto anche dei bus navetta, la possibilità di noleggiare scooter e monopattini. È stato un lungo lavoro di visite e di incontri, con lo staff del Palacongressi, con l’Associazione albergatori, con i ristoratori e con il Comune di Rimini. Una rete di collaborazione, di supporto per l’accoglienza del congressista anche per tutto ciò che c’è prima e dopo il congresso.


A causa della pandemia il congresso nazionale si è potuto svolgere solo in forma ibrida, con circa 300 persone in presenza e il resto in streaming. Ma oltre ad adattarvi alle nuove condizioni lei e il team di IEG avete voluto anche rilanciare. Ci spiega come?

Le capacità della divisione congressi di IEG nel sapersi riadattare alle nuove esigenze è stata notevole. Ad ottobre 2020 il congresso nazionale SIRM si è tenuto in forma mista, con la parte scientifica in web conference e in presenza per gli appuntamenti statutari e più formali. Ma per eventi come il congresso SIRM la possibilità di tenersi in presenza è fondamentale. Basti pensare a tutta la parte espositiva dell’industria di settore, che è una componente davvero molto forte. Perciò la speranza di poter tenere un congresso nazionale vero e proprio in presenza a Rimini non è del tutto tramontata. Ci candideremo di certo di nuovo, per quello del 2026. Nel frattempo siamo riusciti a rilanciare, con una sorta di congresso nazionale in piccolo, dal 27 al 30 ottobre prossimi: cinque sezioni di radiologia più i meeting regionali dell’Emilia-Romagna e dell’Umbria, per un totale di circa 1500 persone.

Che tipo di evento è il congresso SIRM?

È il congresso in assoluto più seguito nel nostro settore e ha cadenza biennale. I radiologi iscritti alla Società Italiana di Radiologia sono più di undicimila in Italia e c’è una sola associazione. Questa è una cosa di cui andiamo molto orgogliosi, ci dà molta coesione e molta forza. I congressi nazionali SIRM spostano mediamente tra le cinquemila e le seimila persone, poi almeno un paio di migliaia di addetti del settore dell’industria con la quale l’interazione è strettissima.

Come vive umanamente il ruolo di Ambasciatore di IEG?

Ci si sente parte integrante di un gruppo, si “gioca” per la città. Il che ti porta a volere sfruttare ogni occasione che si presenti per portare iniziative a Rimini, come abbiamo fatto l’inverno scorso con il concorso dei medici di radiologia dell’Auls che si è svolto al Palacongressi.

Da ferrarese è diventato ormai molto romagnolo…

Eh sì, sono ormai un romagnolizzato convinto.