Joe T Vannelli è davvero sempre lui, lo stesso che negli anni, da dj prima e da producer poi, ha calcato i palchi e maneggiato i mixer delle più grandi discoteche d’Italia e d’Europa e dei raduni che hanno fatto storia. Dal Pacha all’Amnesia di Ibiza alla Love Parade di Berlino ha collaborato con i grandi della scena house ed elettronica. Qualche nome? Da Giorgio Moroder ai Rockets, da Mark Morrison a David Guetta.

E nel frattempo ha anche trovato il tempo di scrivere un libro “God is a dj”, che a dispetto del titolo non è certamente dissacratorio. Anzi. È l’autobiografia di una carriera luminosa e al mondo della dance fra ricordi e aneddoti pervasi dalla libertà del divertimento, dalla voglia di ballare e dal desiderio inesauribile di andare sempre avanti.

E quanto Joe T sia un personaggio lo si è visto concretamente anche al Mir – Live Entertainment Expo, organizzato da Italian Exibition Group in Fiera a Rimini, che l’ha visto protagonista di Demoliton Panel, un format assolutamente innovativo con 50 tracce inedite, proposte da dj e producer emergenti (selezionate da DJ Mag), commentate live dai grandi nomi della musica elettronica. E fra questi, ovviamente, Joe T Vannelli.

Che bella esperienza…”, commenta.

Come è stato tornare a Rimini?

Per me venire a Rimini e in Riviera è sempre tornare a casa, un po’ come per tutti i dj della scena nazionale. Ma devo dire che quest’anno partecipare al Mir è stato sorprendente. Vedere così tanti ragazzi coinvolti in un contest nuovo e innovativo, rappresenta davvero un bel segnale per noi che viviamo di musica, intrattenimento e spettacolo. Direi di più: finalmente si è vista una cosa nuova, che speriamo l’anno prossimo sia ancora di più valorizzata e che di certo porterà ad ottimi risultati”.

A sorprendere sono i tanti giovani appassionati che hanno deciso di trascorrere la prima domenica di sole della primavera in un Fiera ad ascoltare musica…

È un segnale, uno dei tanti, che anche in questo mondo ci sono una serie di novità interessanti da vedere e da studiare. E che ci sono tante realtà ancora da scoprire”.

E la musica, il clubbing, sono pronti ad andare oltre lo stereotipo (affascinante ma un po’ datato) del “mondo della notte” per dare vita ad una nuova stagione di successi?

Parliamo di uno spettacolo che deve essere inteso nel suo complesso. C’è un futuro, certo. Altrimenti non saremmo qui e non continueremmo a lavorare. Io sono ottimista. Gli imprenditori però devono sapere bene che per avere successo oggi è indispensabile investire sulla qualità generale del prodotto. Sentire bene la musica, con impianti adeguati e all’altezza, è come mangiare bene. E questo vale per tutto lo spettacolo nel suo complesso: locali, amplificazione, luci… E’ questa la vera scommessa. Lo spazio per investire c’è. E il tanto pubblico che ha animato le giornate di Mir è la testimonianza che fuori c’è un mondo che aspetta solo questa offerta”.