È indiscutibilmente l’anno dell’Italia nelle competizioni internazionali. Che si tratti o meno di una voglia di riscatto dopo l’anno e mezzo terribile che il Paese ha vissuto a causa della pandemia, di certo il tricolore domina nelle competizioni che richiedono orgoglio, grande preparazione e gioco di squadra.
Ed è cosi anche per la grande pasticceria, dove eccelliamo, certo, ma dove veniamo visti sempre un gradino sotto i nostri ‘cari’ cugini d’Oltralpe. Come gli azzurri del calcio, anche quelli della pasticceria devono giocarsi in trasferta il momento decisivo, a casa di quella Francia, appunto, pluricampione del mondo e favoritissima, seguita dal Giappone, ormai da anni nell’eccellenza mondiale della pasticceria.
Come nel calcio e negli altri miracoli sportivi del 2021, la chiave è stato il gruppo. A darcene conferma è il coach di questa squadra, Alessandro Dalmasso, maestro pasticcere piemontese, gentile nei modi, come Roberto Mancini, (e che abbiamo già intervistato su questo magazine lo scorso aprile) e grande amico del Sigep. E c’è molto di Sigep in questa vittoria, perché la squadra è stata selezionata proprio nel corso dei Campionati Italiani di Pasticceria Seniores 2020 che si sono tenuti proprio in fiera a Rimini: Andrea Restuccia, Campione Italiano Pasticceria Seniores; Massimo Pica, Campione Italiano Categoria Cioccolato e Lorenzo Puca, Campione Italiano Categoria Zucchero. Ad ‘allenarli’, il maestro Alessandro Dalmasso, che proprio a Sigep ha vinto alcuni dei più importanti premi della sua lunga carriera.
C’è più che una fetta di Sigep nella ‘torta’ di questa vittoria, possiamo dirlo, maestro?
“Certo, c’è molto Sigep in questa vittoria, assolutamente! Non dimentichiamo che le selezioni della squadra italiana vengono fatte proprio durante la manifestazione di Rimini, che per i ragazzi è una grande palestra che li mette di fronte al pubblico e ai media”
Qual è stata la chiave di questo successo?
“Il gruppo che si è formato in questi mesi di preparazione, proprio come è successo per gli azzurri di Roberto Mancini! Come per loro, erano i giocatori in campo a metterci i piedi, mentre in questo caso sono stati i nostri ragazzi a ‘metterci le mani’. Mentre io e i tre campioni del mondo del 2015, Francesco Boccia, Fabrizio Donatone e Emmanuele Forcone, ci abbiamo messo la nostra esperienza. Il tutto ha formato un mix di davvero affiatato!
C’è stato un momento difficile, in cui avete pensato di non farcela?
“Di non farcela no, non direi, però è stata dura, anche perché la finale era stata in un primo tempo pensata per gennaio, poi a causa della pandemia, è stata posticipata più volte. La tentazione poteva essere di rilassarsi, invece devo dire che i ragazzi si sono sempre allenati al top e con la giusta tensione (nella sede di CAST Alimenti di Brescia, ndr). E in gara poi sono stati perfetti. Forse l’unico momento difficile è stato il finale, perché c’era un’umidità altissima.
Dal tetto del mondo che obiettivi potete darvi adesso?
Adesso dobbiamo dimostrare ogni giorno di essere campioni del mondo! Occorre ripartire con umiltà e affrontare le nuove sfide, senza pensare di essere arrivati.