“L’agricoltura anche in momenti così difficili, resiste e garantisce continuità e sicurezza”, ne abbiamo parlato con Ilenio Bastoni, presidente di Almaverde Bio.

3 Aprile 2020 – “Esiste un pre-coronavirus nel quale possiamo evidenziare una sostanziale stabilità del fatturato di Almaverde Bio rispetto all’andamento 2018, con un andamento deflattivo nel primo semestre e un sostanziale recupero nel secondo semestre. In termini di valore si registra una conferma dei fatturati mentre i volumi sono sostanzialmente aumentati. Abbiamo visto  consolidata la forza del marchio Almaverde Bio, leader del biologico italiano con un importante  sviluppo soprattutto per alcuni segmenti come il canale Horeca, la linea bar monomarca, le Isole  a vendita assistita”.

Così Ilenio Bastoni Presidente di Almaverde Bio nella sua analisi dell’andamento dell’azienda leader del biologico italiano.

Ma poi è arrivato il Coronavirus.

“In era Coronavirus dobbiamo dire prima di tutto che il biologico rassicura il consumatore e questo è un elemento che vale sempre ma, a maggior ragione vale in questo particolare momento storico, dove stiamo vivendo tutti, a livello mondiale le incertezze e le paure della pandemia. Per questo abbiamo rilevato, nell’ultimo mese, un importante incremento di consumi dei prodotti, soprattutto ortofrutta, del + 15/20% rispetto al pari periodo dell’anno scorso. Il biologico, del resto  è un prodotto principalmente confezionato, garantito da certificazioni nazionali e internazionali, percepito come sicuro, dalla maggioranza dei consumatori”.

E l’andamento attuale delle vostre vendite?

“In questo ultimo mese abbiamo visto il crollo dell’Horeca e delle vendite nel settore della ristorazione collettiva, come è ovvio aspettarsi, data la chiusura forzata. Abbiamo registrato però un forte aumento delle vendite in Gdo. Volano poi le vendite delle nostre piattaforme on line; sia lo shop on line. Lo shop on line dei prodotti ambient ha realizzato, in un mese, il fatturato di tutto il 2019 e il portale Frutta Web  ha un trend  di vendita costante di oltre  180 ordini al giorno. E’ una trasformazione importante, sicuramente legata al momento contingente, ma sono certo che non si tornerà indietro e penso che con il tempo riusciremo a concentrare in un’unica piattaforma i due portali attualmente attivi. Abbiamo puntato sul digital e sul web anche negli investimenti in comunicazione dando valore allo storytelling sui prodotti e sulle nostre proposte innovative, in un contesto di notorietà di marca già consolidato”.

Intanto Almaverde Bio procede nell’innovazione anche per quel che riguarda il continuo miglioramento dell’impatto ambientale.

“L’obiettivo è quello di avere entro il 2020 tutti gli imballaggi compostabili o monomateriale riciclabile. Stiamo facendo un grande sforzo in questa direzione analizzando approfonditamente e con attenzione il ciclo industriale dei prodotti e degli imballaggi per offrire soluzioni che abbiano il minor consumo di risorse possibili, sia in termini di acqua che di energia”.

Si sta ponendo anche il problema della carenza di manodopera per molte produzioni agricole. Voi che operate nel biologico avete problemi in questo senso?

“Al momento non abbiamo problemi di manodopera, anche perché non è un periodo di massima produzione. Certamente, in piena stagione estiva, i problemi di reperimento di manodopera ci saranno a meno che non si capisca, anche a livello governativo, che l’agricoltura può essere una grande opportunità di occupazione per i tanti italiani che si possono trovare  senza lavoro. Credo che si debba evitare che le persone preferiscano i sussidi piuttosto che il lavoro in agricoltura. Sarebbe paradossale non trovare manodopera e avere tanti  cassaintegrati o con reddito di cittadinanza. Si deve evitare tutto questo incentivando il lavoro agricolo. L’agricoltura anche in momenti così difficili, resiste e garantisce continuità e sicurezza”.