“Se l’oggi e il domani della mobilità si chiama senz’altro elettrico, il dopo domani sarà probabilmente l’idrogeno”. Viene da due anni terribili per il trasporto su autobus, Antonio Bornacci, amministratore delegato di Irizar Italia, azienda del gruppo spagnolo che dà lavoro ad oltre 3mila persone in tutto il mondo. Nata come costruttrice di carrozze, nel 1889, oggi la multinazionale produce autobus di ultima generazione, elettrici, ibridi e a gas. Bornacci è alla Fiera di Rimini per la presentazione della nuova IBE Intermobility and Bus Expo, la fiera che IEG dedica alla smart mobility, che si terrà dal 12 al 14 ottobre 2022, in contemporanea a TTG Travel Experience.
Nel corso del suo intervento, l’ad di Irizar ha anche ribadito l’importanza del sostegno pubblico per i bus turistici, molto colpiti dalla pandemia.
“IBE è un evento fondamentale perché c’è necessità di incontrarsi, scambiarsi opinioni, e mostrare i propri prodotti ai clienti”.
Un evento come IBE, per un’azienda come la vostra, che importanza ha e che sviluppo può avere?
“IBE è un evento fondamentale perché, da che mondo è mondo, c’è necessità di incontrarsi, scambiarsi opinioni, e mostrare i propri prodotti ai clienti. La fiera rappresenta tutto questo, ed è impensabile farne a meno”.
Venite da due anni di crisi, com’è la situazione nell’industria del trasporto turistico in questo momento?
“Sono stati sotto gli occhi di tutti i ristoranti vuoti, i canali di Venezia tornati limpidi, piazza della Signoria a Firenze deserta. Se queste città sono vuote, ovviamente, non ci sono autobus per ospitare passeggeri, e se non ci sono autobus che si spostano, non ci sono imprenditori che vogliono comprarne. Questo è il panorama di questo periodo. Se poi aggiungiamo i problemi delle linee a lunga percorrenza e i limiti di indice di carico, che sono stati prima del 50%, oggi all’80%, il quadro è completo. Tutto questo fa sì che un viaggio o una gita incidano, pro capite, esattamente per il doppio, rispetto al pre-pandemia. Aggiungiamoci il timore dei contagi e possiamo capire di quanto poco movimento parliamo. In tutto questo, per fortuna, con il PNRR, qualcosa si sta muovendo, soprattutto verso la transizione ecologica. Soprattutto dal punto di vista del trasporto pubblico locale, con autobus elettrici ed ibridi, che noi produciamo e autobus alimentati a gas”
A proposito di transizione ecologica, secondo lei il futuro della mobilità sarà soprattutto elettrico, o emergeranno di più anche altre tecnologie, come l’idrogeno?
“L’idrogeno sarà la vera tecnologia del futuro”
“L’idrogeno sarà una tecnologia probabilmente pronta, se non domani, dopodomani, e probabilmente sarà la vera tecnologia del futuro. Tutto quello che stiamo utilizzando oggi, che va bene, è probabile che sia rivolto a un arco temporale ridotto di dieci, vent’anni. Però oggi ciò che abbiamo per tenere più pulite le nostre città dalle polveri sottili, si chiama ‘elettrico’ per il trasporto urbano, e ovviamente si chiama ‘ibrido’ o ‘gas’, per i trasporti extraurbani. Gas che peraltro sta soffrendo, anche per le tensioni politiche, di rincari esagerati di questo periodo…”
La crisi energetica vi ha fatto cambiare strategie di investimento, oppure siete andati dritti per la vostra strada?
“I problemi dei prezzi del gas sono vecchi di pochi mesi e la programmazione industriale non può essere così flessibile e venire stravolta, quindi stiamo andando avanti, anche perché l’elettrico ha problematiche legate all’autonomia, e per le lunghe percorrenze è preferibile il gas”.