Un polo didattico innovativo, che promuove l’eccellenza birraia e forma professionisti del settore completi sotto il profilo culturale e professionale. Centro di formazione d’eccellenza del Gruppo HEINEKEN Italia, inaugurato nel 2019, l’Università della Birra diffonde passione e conoscenza del prodotto, e competenze manageriali, commerciali e digitali, promuovendo condivisione e innovazione grazie al supporto di esperti collaboratori di HEINEKEN Italia e il contributo di professionisti e accademici.
L’Università della Birra diffonde passione e conoscenza del prodotto
Il direttore Massimo Furlan ci racconta la valenza per ogni singolo operatore di filiera di un centro di divulgazione pensato per generare cultura e opportunità di business, di un hub formativo che fonda la sua ragione d’esistere sulla volontà di far leva sulla preparazione a tutto tondo per garantire un livello di servizio totale al consumatore.
Furlan: “Il progetto nasce per aiutare gli operatori del settore a migliorare la propria professionalità”
Dott. Furlan, da che idea nasce progetto dell’Università della Birra del Gruppo HEINEKEN Italia?
“Il progetto nasce con l’obiettivo di aiutare gli operatori del settore a migliorare la propria professionalità su tutta la gestione del punto di consumo, lavorando in primis sulla diffusione della cultura di prodotto. La birra nasce da materie prime molto semplici, figlie dell’agricoltura, e le va riconosciuta tutta la dignità che merita. Deve quindi trovare qualcuno che sappia non solo raccontare le storie dei birrifici, ma anche i processi produttivi che rendono le materie prime interessanti per un pubblico di appassionati sempre più vasto e trasversale.”
“Se le vendite del mercato hanno registrato trend importanti di crescita, significa che è in crescita anche l’attenzione del pubblico verso il prodotto”
Quindi la narrazione può fare la differenza per il prodotto birra?
“Assolutamente sì. E anche la consulenza. Se le vendite del mercato hanno registrato trend importanti di crescita anche in pandemia, significa che è in crescita anche l’attenzione del pubblico dei consumatori verso il prodotto. E la filiera deve essere all’altezza della domanda: deve cioè essere in grado di raccontare i prodotti, di saperli argomentare e proporre nel modo giusto. Il profilo e la competenza del professionista, dunque, devono necessariamente essere premium e la formazione è l’ingrediente principale.”
Qual è stato il punto di partenza dal quale si è poi iniziato a costruire l’offerta completa?
“I corsi di formazione dedicati alla cultura birraria, ma ci siamo resi conto fin da subito che gli operatori avevano bisogno di una conoscenza più ampia e completa del mondo della birra, del suo mercato, delle sue dinamiche e delle sue potenzialità di business. Abbiamo dunque esteso l’offerta, attraverso programmi mirati ad accrescere le competenze commerciali, manageriali e digitali. Ora il catalogo conta 56 diversi titoli di corsi di formazione, tutti contraddistinti da un approccio pratico – non per caso, il nostro motto è “Imparare sul campo”.
Furlan: “L’obiettivo è formare un professionista completo, profondo conoscitore del prodotto”
L’obiettivo è formare un professionista completo: profondo conoscitore del prodotto, competente sotto ogni aspetto nella gestione dell’attività.”
Quali piani formativi avete attivato ad oggi per il professionista?
“La proposta si articola su quattro pilastri: oltre alla già citata Cultura Birraria, per divulgare tutti i segreti e le tecniche produttive di un prodotto dalla storia millenaria e in continua evoluzione, abbiamo l’area legata alle Competenze Commerciali, per acquisire le dinamiche del sistema della vendita professionale. E poi Gestione Aziendale, con corsi di alta formazione dedicati alla gestione economica del punto di consumo, e Trasformazione Digitale, per sviluppare competenze e stimoli capaci di creare valore per affrontare le nuove sfide che attendono il comparto.
“Accanto ai singoli corsi, un’offerta di percorsi dedicati ai professionisti del beverage”
Infine, accanto ai singoli corsi, un’offerta di percorsi dedicati ai professionisti del mondo beverage, specifici per ogni ruolo e mestiere, per rafforzare competenze, acquisire nuove tecniche e allenarsi a ideare strategie efficaci con l’obiettivo di guidare il business.”
L’offerta è dedicata anche agli operatori potenziali?
Al momento i corsi sono rivolti solo agli operatori del settore – professionisti dell’Ho.Re.Ca. e della distribuzione moderna, e i dipendenti del Gruppo -, non al professionista potenziale. Ma questo è un tema interessante sul quale sono in corso delle riflessioni per avviare un percorso ad hoc per chi vuole iniziare un business nel mondo della birra.
Come scegliete i percorsi da attivare?
“Ogni percorso tematico deve essere adattato alle diverse esigenze e l’offerta customizzata, tagliata su misura dei singoli operatori e cucita sulla base degli sviluppi del mercato. Per essere efficace la formazione deve essere un giorno avanti, non un giorno indietro. Solo così si possono affrontare le sfide di un mercato che corre sempre più veloce. “
Chi lavora, tuttavia, non ha sempre tempo per formarsi.
“La nostra offerta è pensata per rispondere alle esigenze dei professionisti, non solo nei contenuti, ma anche nelle modalità di erogazione. Fruibilità e flessibilità sono i principi cardine su cui si articolano le diverse tipologie di didattica offerte da Università della Birra: alla formazione in aula si affianca quella online con webinar interattivi tenuti da un docente in diretta streaming e moduli di e-learning consultabili on-demand su una piattaforma dedicata.
Furlan: “Alla formazione in aula si affianca quella online con webinar interattivi”
E sono proprio questi moduli online a rendere la fruizione più semplice e adattabile alle diverse esigenze di apprendimento, di tempo e di lavoro: è possibile, infatti, dedicare anche solo una manciata di minuti al giorno alla formazione, mettendo in pratica immediatamente nell’attività quello che si impara. Inoltre, con la spinta alla digitalizzazione nei mesi della pandemia, è aumentato il numero dei partecipanti ai corsi da remoto sui diversi device. Una sorta di DaD che continueremo a proporre per condividere saperi, know-how, best practice e voglia di innovare anche con chi è lontano dalla nostra sede a Milano.”