Il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii

Si è respirato entusiasmo, insieme a una gran voglia di stare insieme, tra i padiglioni delle fiere dell’eating OUT di IEG, da poco concluse alla Fiera di Rimini. Vedersi a gustare le migliori pizze del mondo, accompagnate alle birre di qualità è infatti qualcosa che non possiamo più dare per scontato. A confermare le sensazioni di chi è passato a Beer&Food Attraction è anche il primo rapporto Italgrob-Censis, presentato proprio in fiera, nell’ambito dell’International Horeca Meeting.

La filiera del fuoricasa conta ben 3.800 imprese e oltre 60.000 addetti

Per la prima volta il settore horeca viene passato ai raggi ‘x’ del Censis, ed emerge un quadro importante. La filiera del fuoricasa conta ben 3.800 imprese e oltre 60.000 addetti, per un fatturato pre-pandemia di ben 17 miliardi di euro. Ma quel che è più interessante è che cosa pensano gli italiani di questo settore, spesso molto discreto, al limite dell’invisibilità per i non addetti ai lavori. Per l’89.1% degli italiani i luoghi del fuoricasa sono una fonte importante di lavoro e reddito e per l’88,3% la presenza di bar, caffè, pasticcerie, enoteche e ristoranti aiuta a migliorare la qualità della vita.

Per l’88% degli italiani il fuoricasa migliora la vita

“C’è maggiore consapevolezza nell’opinione pubblica dell’importanza di questo settore”, afferma il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii, nel corso della presentazione. Se in passato si puntava infatti tutto sulla competitività e sull’export, è giunto il momento di “guardare ai consumi interni, con un’attenzione maggiore al nostro codice genetico, rappresentato dalla convivialità, dalle relazioni e quindi dal fuoricasa”.

Con un occhio a quella che Valerii chiama “ridondanza”, e che potremmo forse tradurre con ‘gusto per la bellezza e l’eccezionalità’, e che ha “esempi molto evidenti nei grandi monumenti del passato, del cui effetto positivo beneficiamo ancora oggi”.

Le fiere sono la piattaforma che ha al centro la relazione, e senza relazione non c’è sviluppo

Qual è invece il ruolo delle fiere in questa voglia di relazione che emerge dal Rapporto Italgrob-Censis? Gli chiediamo a margine del convegno. “Le fiere sono, per definizione, la piattaforma in cui ci si incontra e quindi hanno al centro il valore della relazione. Ed è proprio la relazione la dimensione in cui abbiamo più sofferto negli ultimi due anni, ma non c’è sviluppo senza relazione. Quindi le fiere, con la loro capacità tecnica, non soltanto di organizzare le esibizioni, ma anche di fare incontrare gli attori protagonisti delle diverse filiere e dei comparti, mettono al centro il valore della relazione. È difficile attribuire una misura a quello che si vede ma non ricade nelle statistiche ufficiali, e questo è il caso della relazione, che è il volano fondamentale per lo sviluppo economico”.