Ricard Zapatero, presidente Emeca

Non c’è niente che possa sostituire gli eventi in presenza ha esordito così ai microfoni di Ieg expo magazine Ricard Zapatero, il Presidente di EMECA (European Major Exhibition Centre Association) l’associazione leader in Europa che riunisce le maggiori 24 sedi espositive in Europa. Nessuno più di lui è fermamente convinto che per fare business si deve instaurare fiducia e che la fiducia si crea quando ci si siede accanto alle persone con cui si collabora. Abbiamo avuto l’onore e il piacere di fare alcune domande sul futuro dell’industry al Presidente dell’associazione che recentemente si è riunita al quartiere fieristico riminese per celebrare il suo 30° anniversario.

Ricard Zapatero: “Sono ottimista e mi sento di dire che entro fine 2023/inizio 2024 la maggior parte di noi tornerà a raggiungere i risultati pre-pandemia”

Si stima che il fatturato medio dei membri EMECA nel 2022 raggiunga l’87% del 2019; quali sono i primi paesi europei a beneficiare della ripresa? Perché?

E’ un risultato grandioso, siamo stati uno dei settori più colpiti dalla pandemia e, nonostante questo, stiamo registrando una ripresa velocissima, in particolare nei paesi dell’Europa meridionale, es. Spagna Francia, Italia, che sono ripartiti con le fiere quest’inverno.

Vige inoltre un enorme gap tra eventi europei nazionali/regionali e i grandi eventi internazionali che è dovuta alla possibilità o meno di viaggiare, i grandi eventi internazionali registrano infatti affluenza da Asia e America e hanno risentito delle restrizioni di viaggio vigenti. Infine, la ripresa degli eventi B2C, la maggior parte dei quali si svolge in Spagna, Francia, Italia, è stata veloce diversamente dalla ripresa degli eventi professionali, poiché le aziende non permettevano ai dipendenti di viaggiare.

Quali obiettivi si è prefissato per l’associazione nel 2022?  

Il nostro obiettivo primario è la totale ripresa del business fieristico dei membri, la crescita dell’associazione e qui diamo il benvenuto a Excel London, le attività di advocacy in cui giochiamo un ruolo fondamentale con Barbara Weizsaecker Secretary General (che ringraziamo per essere stata anche lei presente all’intervista e) per dialogare insieme ad UFI con i governi e l’Unione Europea, ed infine, ma non per questo meno importante, l’obiettivo di rendere le nostre venue emissioni zero.

Si è celebrato il 30° anniversario EMECA a Rimini; questa è la seconda volta che l’associazione si riunisce in presenza dopo Utrecht, com’è stato?   

Grandioso. Questa è stata la prima vera grande Réunion: ringrazio Italian Exhibition Group, il professor Fabio Fava che ha fatto un talk fantastico, e Rimini che è un posto meraviglioso. C’è una cosa importante che vorrei sottolineare “non c’è nulla che possa sostituire l’evento in presenza” ed è questo ciò che fa il nostro settore, mettere insieme le persone.

Considerata la sua ampia esperienza internazionale, quali sono le maggiori sfide che l’industry dovrà affrontare a livello globale in futuro?

La pandemia è stata un vero laboratorio per provare che non c’è niente di più sbagliato di quello che si pensava “l’online rimpiazzerà tutto”; la necessità intramontabile di recarsi al grande evento in presenza, almeno una volta all’anno o una volta ogni due anni, oggi si è rinforzata e questo tipo di eventi crescerà e sarà sempre più importante; i cambiamenti che porteranno i grandi eventi internazionali/continentali; infine, l’Europa ha la quota di mercato più grande della nostra industry fieristica (circa più del 40%) in termini di metri quadrati, ma vedremo presto anche altri eventi continentali crescere…