L'occhio di HAL 9000 in Odissea nello spazio

Molti se lo ricordano con un po’ d’inquietudine l’occhio rosso di HAL 9000, il super computer di Odissea nello spazio, diventato il simbolo della macchina che si ribella all’uomo. Nel film di Kubrick, il computer si oppone al suo spegnimento, mostrando in qualche modo di avere una coscienza. Il tema, a più di cinquant’anni dal capolavoro cinematografico, è quanto mai attuale, grazie ai passi da gigante fatti dall’Intelligenza Artificiale negli ultimi anni, tra robot che ci assomigliano sempre più e ci sostituiscono in lavori e operazioni sempre più complesse.

Federico Faggin, premiato da Natasha Stefanenko al Web Marketing Festival alla Fiera di Rimini

Faggin: “Le macchine non ci supereranno mai: la coscienza non è copiabile”

Eppure ad esser certo che “le macchine non ci supereranno mai”,  è Federico Faggin, il celebre fisico vicentino, trasferitosi da oltre 50 anni nella Silicon Valley. Secondo il padre del primo microprocessore al mondo – l’Intel 4004 – e dei primi touchscreen, “la coscienza non è copiabile, perché è puro stato quantistico”. In altre parole, ogni uomo è unico e non replicabile e le macchine non avranno mai ciò che rende ogni uomo unico: “il libero arbitrio e la coscienza di essere cosciente”. Parole che, dette da un filosofo o da un religioso, non rappresenterebbero niente di eccezionale, ma che, pronunciate da un fisico di fama mondiale, fanno saltare sulla sedia. Faggin è intervenuto alla Fiera di Rimini per partecipare al Web Marketing Festival, che lo ha premiato con l’Award Innovation Technology. Lo abbiamo raggiunto, a margine di un convegno, per fargli alcune domande.

Perché noi uomini non saremo mai superabili, né replicabili dall’intelligenza artificiale?

“Perché noi siamo un sistema quantistico e lo stato di un sistema quantistico, cosciente di sé, non è duplicabile. Questo è un teorema della fisica quantistica, non è appena un’idea. Di fatto, l’esistenza di questo teorema era incomprensibile prima, ora si capisce, invece, perché quell’informazione quantistica si riferisce a quell’esperienza cosciente che è privata. Quindi la fisica quantistica descrive l’interiorità dell’universo e non l’esteriorità, come invece credevamo. È un cambiamento totale.”

Si tratta di una scoperta che potrebbe portare a un nuovo umanesimo, secondo lei?

“Ma certo! Occorre tempo però, perché molti scienziati vogliono vedere il mondo come l’hanno sempre visto, non vogliono cambiare. Questo è un cambiamento che darebbe significato e scopo agli universi.”

Di chi è questa scoperta?

“Del professor Giacomo D’Ariano e mia”

“Questa scoperta porterà ad un nuovo modo di pensare, ma ci vorrà tempo”

A cosa porterà, secondo lei?

“Porterà a cambiare il nostro modo di pensare: invece di credere che siamo macchine, sapremo che siamo enti coscienti che non muoiono. La macchina, che è il nostro corpo, muore, ma noi no: la nostra coscienza controlla il corpo, quindi anche le religioni che ci dicono che c’è qualcosa che sopravvive alla morte, hanno ragione. Molti scienziati non vogliono accettare questo, perché ‘puzza’ di religioso… Però dobbiamo verificarla questa teoria: adesso si può falsificare. Bisogna provarla, certo, perché spiega delle cose in più che prima non si potevano spiegare.”

Faggin ha ricevuto da Obama la National Medal of Technology and Innovation e da Mattarella il titolo di Cavaliere di Gran Croce

Federico Faggin è stato premiato nel 2010 da Barak Obama con la la National Medal of Technology and Innovation, e nel 2019 è stato nominato dal presidente Mattarella Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2011 ha fondato, insieme alla moglie Elvia, la Faggin Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro, dedicata proprio allo studio della coscienza umana, che sostiene programmi di ricerca in varie università ed istituti di ricerca statunitensi.