Carla Laura Petruzzelli

È la concretezza, unita al rispetto della storia, della tradizione e degli obiettivi associativi e statutari, la strada maestra delle azioni di Carla Laura Petruzzelli, presidente distrettuale Nord-est di Fidapa BPW Italy. L’associazione, che conta oltre 10.000 socie divise su 300 sezioni distribuite sul territorio italiano, è la declinazione nazionale di BPW International, la rete globale fondata nel 1930 che unisce più di 25.000 professioniste provenienti da oltre 100 paesi e 5 continenti, nella quale Carla Laura Petruzzelli è attualmente rappresentante europea nella task force per il mentoring e membro del Constitutional Advisory Committee.

Ruoli ed esperienze che nel 2020 le hanno consentito di essere protagonista nella mediazione e nel coordinamento della partnership tra BPW International e Italian Exhibition Group, nata con l’obiettivo condiviso di amplificare i talenti femminili nell’economia, nella scienza e nella cultura. Un accordo che si è tradotto, tra l’altro, nell’organizzazione di eventi associativi nel corso delle manifestazioni internazionali del gruppo fieristico, con Vicenzaoro capofila e apripista della collaborazione.

Dottoressa Petruzzelli, per Fidapa BPW Italy si sta per chiudere un biennio che ha avuto come tema dell’associazione “Unite verso un fine comune: sostenere un’istruzione e formazione di qualità e promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva”. Quale valore ha avuto la partnership concomitante con IEG e la collaborazione con Vicenzaoro per il raggiungimento di questi obiettivi?

“È un accordo che ha certificato la credibilità dei progetti e agevolato la costruzione di progettualità future. Ogni punto di arrivo, come questa partnership, per noi è un punto di partenza, perché ogni ipotesi deve poi trovare un’applicazione pratica e concreta. La dimensione globale di Vicenzaoro, manifestazione che è da sempre palcoscenico internazionale di primo piano per il settore, negli ultimi anni è cresciuta in misura esponenziale. Per noi la manifestazione rappresenta dunque un interlocutore di grande importanza, che ci permette di amplificare l’obiettivo associativo di Fidapa BPW Italy a soggetti esterni, di coinvolgere le istituzioni e i professionisti di settore nella valutazione e nella promozione dei nuovi progetti normativi e imprenditoriali”

È una collaborazione che soddisfa dunque la necessità di BPW International di porre l’accento sul tema della cooperazione globale per raggiungere gli obiettivi attuali di uguaglianza, pari opportunità e valorizzazione delle differenze?

“Sì, lo è storicamente. Basti pensare a cosa accadde nel 2009, ai tempi del mio primo mandato da Presidente della sezione di Vicenza della Fidapa BPW Italy. Fummo invitate a un convegno sull’imprenditoria orafa in un’edizione di Vicenzaoro per effetto del gemellaggio “Sulla via dell’oro” che attivai con la sezione Fidapa di Arezzo, poi esteso a livello internazionale con il distretto di Basilea. Lì scoprimmo che gli accordi di Basilea II presentavano condizioni di sfavore per l‘imprenditoriale femminile. Quindi, al congresso internazionale delle presidenti BPW International a Bruxelles, presentammo quanto fu scoperto a Vicenza all’attenzione della Commissione Europea“

Due mandati a distanza di più di una decade e, di fatto, un cambio di passo nella collaborazione. Quali sono stati i fattori che hanno permesso di potenziale questo risultato?

“Di certo, la consapevolezza che i tempi sono cambiati e che la metodologia di gestione dell’associazione doveva assumere un’identità diversa. Uno sviluppo che è nato da un semplice business cocktail, strumento di networking formidabile che ho adottato nel mio nuovo mandato grazie alla capacità di stimolare con facilità le connessioni tra socie e soggetti esterni. Da un semplice, ma fattivo, incontro conviviale tenutosi a Vicenzaoro nel gennaio 2020 sono nate le basi per portare all’interno della manifestazione il contributo di BPW International e di Amany Asfour, a quel tempo presidente di BPW International, ora chair dell’Africa Business Council e dunque interlocutore chiave per i player di settore per conoscere le potenzialità e le opportunità di business, sviluppo e formazione per l’intera industry internazionale del prezioso nel continente”

Cambiano le opportunità e il modello di leadership di un’associazione che, più che di lotta sociale, si concentra sul riconoscimento dei diritti di genere. Quali sono le leve attuali da sfruttare per superare stereotipi, disuguaglianze e ostacoli nella nascita di opportunità nelle professioni d’affari, tanto a livello locale quanto internazionale?

“Pensare solo ai diritti e non ai doveri deconcentra il punto di focalizzazione degli obiettivi. Per questo oggi la leadership dell’associazione deve essere mantenuta con estrema competenza tecnica. Data la complessità delle tematiche e degli scenari attuali, la gestione organizzativa e strategica deve dotarsi di un’impostazione aziendale. Il distretto Nord-est conta 905 socie per 25 sezioni, mentre a livello nazionale ne conta 10.500 e siamo il Paese più rappresentato all’interno di BPW International. All’interno ci sono le professionalità più disparate: ci sono ricercatrici, docenti, manager, professioniste del diritto. Non c’è bisogno di attingere dall’esterno. Le risorse sono già a bordo e la natura associativa sta proprio nella capacità di mettere in evidenza i talenti di ogni categoria e di valorizzarli al fine di raggiungere gli obiettivi collettivi”

Cosa significa rappresentare oggi il distretto Nord-est di Fidapa, territorio operoso e vocato alla crescita e all’imprenditorialità?

“Significa essere portavoce per donne pratiche e concrete, una garante del diritto, dell’innovazione e della modernità nell’universo globale di uno dei territori di riferimento per l’imprenditoria, anche femminile. La responsabilità è quella di soddisfare le esigenze economiche e sociali del territorio sulla base dei modelli della rete internazionale, perseguendo lo sviluppo del potenziale professionale, della leadership e del business di genere attraverso programmi e progetti di networking, formazione ed empowerment delle competenze per le professioniste su ogni livello”

Lei è Chair nella task force per il mentoring di BPW International, il meccanismo attraverso il quale l’associazione lega passato, presente e futuro proprio attraverso la condivisione delle competenze. Come è possibile evitare naturali colli di bottiglia nel trasferimento delle responsabilità?

“Disattendere un impegno che è nello statuto significa tradire i principi statutari alla base di un’associazione che presuppone un attaccamento allo scopo e all’impegno, non alla carica. Per noi essere d’esempio anche per una sola socia è un grande traguardo. Nessuna di noi è sola nel cammino. Quando sono diventata presidente del distretto ho imposto il motto “Distinguersi per non estinguersi”, perché si lavora su progettualità notevoli e un leader deve saper dotare gli altri di strumenti affinché possano mettersi in evidenza e manifestare la loro professionalità, le loro caratteristiche e competenze, perché altrimenti non ci sarà mai un ricambio”

BPW International è nata sotto il motto che recita: “Quando le donne sono unite possono arrivare alle stelle”. Se l’Italia è il Paese che conta il numero più alto di iscritte nell’associazionismo mondiale di BPW International, quanto sono vicine alle stelle le nostre professioniste?

“Avere il numero maggiormente significativo di socie in BPW International è sintomo di grande affetto e attaccamento a un’associazione che ha più di 90 di storia e ai suoi valori, che promuove uno spirito di unione che agevola il superamento delle divergenze di opinione. Inoltre, è sintomo di capacità e abilità. Per noi è motivo d’orgoglio vedere alcune di noi aver raggiunto incarichi importanti all’interno dei BPW International. Solo per citare l’attualità, Giuseppina Seidita ricopre la carica di vice presidente Internazionale membership and chair standing committe membership, mentre Eufemia Ippolito è executive financial officer. Io stessa, con i miei ruoli di rappresentanza fuori confine, mi impegno con grande responsabilità in incarichi di garanzia internazionale a contrasto delle violazioni dello statuto e dei programmi”

Un lavoro pluriennale che le ha richiesto determinazione, perseveranza ed estrema disponibilità a uscire dai confini dei suoi ambiti professionali per esplorare ogni giorno qualcosa di nuovo. Da dove è partito questo suo desiderio di rendersi parte così attiva?

“Per me è nata come una sfida progettuale per allargare la mia forma mentis. Nel 2006, dopo aver creato il “Forum per le Donne” con Confartigianato, chiesi il patrocinio a Fidapa. Quindi entrai nell’associazione e di lì a breve divenni Presidente. In Fidapa sono stata definita da subito come una tradizionalista dalle larghe vedute, definizione nella quale mi riconosco. Ho ricevuto da subito riconoscimenti importanti, come quello delle “5 Wise Women” al congresso internazionale di BPW a Helsinki nel 2011 con la motivazione “Dream believer, mountain mover”. Un percorso che mi ha arricchito professionalmente e personalmente, una grande palestra di vita, priva di competizione ma carica di competitività, che ti dà l’opportunità di capire chi sei, di lavorare sui tuoi limiti, di nutrire competenze e contatti. Perché perdere certe occasioni? Come si dice, “la vita è un banchetto e solo gli idioti rimangono a digiuno”, e grazie a FIDAPA apprendi molto e metti a frutto ciò che sai”