Da destra: Asia Galeotti e Andrea Simonella

Asia Galeotti è una giovane attrice romagnola che ha fatto il suo esordio alla recentissima Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia dove ha presentato il cortometraggio Uruguay. L’abbiamo incontrata al suo ritorno dal Lido.

In Uruguay lei interpreta Alice, una giovane ricoverata in un reparto psichiatrico che subisce violenza da un infermiere. Una storia difficile ma purtroppo anche attuale. Come l’ha vissuta?

«Calarmi nei panni di una vicenda simile credevo fosse qualcosa di lontano ed estraniante e ho voluto affrontarlo con il dovuto rispetto e tatto. In questo caso si è voluto sensibilizzare sul fronte della denuncia, ponendo il focus sulla difficoltà di compiere questo passo. Denunciare richiede in primis l’accettazione di quanto hai subìto e poi la forza necessaria per affrontare tutto ciò che ne consegue e che nella maggior parte dei casi è un iter tutt’altro che sereno, ma bensì molto travagliato. Spero di poter continuare la mia carriera affrontando ruoli che possano in un qualche modo aiutare le persone o quantomeno fare riflettere su tematiche importanti. In questo, “Uruguay” mi ha aperto gli occhi su tante cose».

Uruguay è stato presentato a Venezia nella sezione dei cortometraggi: Come descrive questa esperienza?

«Il Festival del Cinema di Venezia è una vetrina importante per registi, attori, opere emergenti e non, che lasciano sempre un grande segno negli spettatori. Alla visione è seguito un dibattito interessante sul tema degli abusi e mi sono potuta esprimere in merito al ruolo che ho interpretato nell’opera, quello della protagonista Adele, ringraziando per la grande opportunità di calarmi in un ruolo così delicato. Se andrà a smuovere le coscienze dei più giovani per me, ma anche per la regista, è un grande traguardo».

Lei è nata a Ravenna anche se da tempo vive a Bologna e per lavoro gira in tutta Italia e all’estero. Cosa rimane del suo legame con la sua città e la Romagna?

«Il mio legame con la Romagna resta sempre forte. Ravenna è il fulcro della mia vita poiché tutto è nato in questa città dai primi esordi teatrali. Attualmente ho diversi legami anche professionali qui e quando mi muovo per l’Italia considero sempre Ravenna come mio punto di partenza. Ed è un legame che si rafforza anche ogni volta che ritorno in questa terra per recitare».