Da alcuni anni è lei che accompagna i telespettatori delle principali edizioni di Sky Tg24. Stefania Pinna ci mostra alcuni ‘dietro le quinte’ di un mestiere invidiato da molti, ma per nulla “comodo” e che spesso costringe a svegliarsi nel cuore della notte.
Cosa vuol dire fare informazione h24 e che qualità richiede?
“Sicuramente una dote che dovrebbe appartenere a tutti i giornalisti: molta curiosità, quindi molta voglia di essere costantemente sul pezzo, che significa essere sempre aggiornati, guardare le cose con uno spirito critico, saper approfondire e mai fermarsi al titolo. Anche perché fare un’informazione h24 significa che in ogni momento ci potremmo trovare ad affrontare grandi eventi, come è stato, per esempio, con la morte del Papa emerito a fine anno. Per questo occorre essere sempre pronti. Per gli eventi in cui ci si può preparare, occorrono anche molto studio e intraprendenza. Ed è importante il saper portare le notizie a casa del telespettatore, accompagnandolo con garbo e sobrietà”.
C’è un episodio particolare che ricorda?
“Indubbiamente il terremoto all’Aquila, quando sono stata svegliata alle tre di notte. Sarei dovuta arrivare un po’ dopo, la scossa è stata intorno alle tre e mezza e sono stata buttata giù dal letto per andare in redazione. Poi ci siamo ritrovati tutta la mattinata, e naturalmente le giornate successive, a raccontare quel terribile evento”.
Lei è molto attiva su Instagram, com’è, anche rispetto al suo lavoro, il rapporto con i social?
“In Sky Tg24 crediamo molto nell’interazione tra il mezzo più tradizionale, la televisione, e le capacità che i nuovi media e i social ci offrono. A me poi piace anche una fase più di relax, per cui posto anche qualcosa che riguarda momenti più leggeri, di distrazione. Niente che riguardi la vita privatissima, e ci mancherebbe: c’è una sfera che credo non debba andare oltre ognuno di noi e i nostri cari”.
A Rimini, all’International Horeca Meeting di Italgrob che lei ha condotto, si è parlato di fuoricasa e di beverage in particolare: quali sono i suoi gusti in materia di bevande?
“Rappresento, in questo, una sarda al 100%, perché il nostro consumo di birra è molto alto e devo dire che anche a me piace molto, la bevo con piacere anche durante i pasti. Però amo anche il buon vino, in particolare quello di qualità e corposo… Il cannonau, certo, ma anche quello di altre regioni, come l’amarone…” (Ride)