Alessandra Astolfi ad Ecomondo Mexico 2022

A pochi giorni dalla conclusione di Ecomondo Messico, l’evento al Poliforum di León dedicato all’economia circolare, abbiamo fatto un bilancio della prima edizione con Alessandra Astolfi, Group Exhibition Manager Green & Technology Division di IEG. E abbiamo colto l’occasione per parlare anche del 25° di Ecomondo (Fiera di Rimini, 8-11 novembre 2022) e dei prossimi passi delle fiere di IEG dedicate alla circular economy.

“Il progetto Ecomondo Messico s’innesta nel solco dell’internazionalizzazione della manifestazione”

Si è da poco conclusa la prima edizione di Ecomondo Messico, puoi raccontarci la genesi di questo nuovo progetto che sta nell’alveo della strategia di sviluppo globale di IEG?

Il progetto Ecomondo Messico s’innesta nel solco di una internazionalizzazione di Ecomondo, già iniziata qualche anno fa e che, con la strategia ‘4×4’ del Gruppo IEG, ha preso forma, raccogliendo anche i frutti di partnership globali come quella, particolarmente importante, con Deutsche Messe, finalizzata dalla direzione dello sviluppo del business internazionale del nostro Gruppo. Puntiamo a scegliere mercati che hanno un potenziale di sviluppo nelle green technology e nelle energie rinnovabili, con degli indicatori di performance importanti per i prossimi anni. E al contempo è importante avere un partner solido in loco, che possa garantire la messa a terra del know how che IEG ha maturato in questi anni.”

Com’è nata la scelta di Leòn?

La scelta di Leòn deriva da una serie di considerazioni, prima tra tutte il fatto che non fossero presenti competitor e che sussistesse proprio in loco una fiera dedicata alle energie rinnovabili. Inoltre Leòn fa parte di uno dei quattro distretti più industrializzati del Messico, con una forte presenza di aziende automotive e manifatturiere, quindi un’industria particolarmente energivora. Abbiamo pensato che insediarci in questa zona potesse favorirci, anche perché lo stato del Guanajuato ha dimostrato di voler introdurre dei modelli di economia circolare di tipo europeo. Questo anche per favorire le grandi aziende internazionali che attraggono.”

Un bilancio della prima edizione?

Astolfi: “A Ecomondo Messico erano presenti 60 aziende. Il 77% si è detto molto soddisfatto”

Erano presenti circa 60 aziende, nel post fiera abbiamo fatto una survey che ha mostrato risultati di soddisfazione alti: il 77% del campione si è detto molto soddisfatto. Quindi consideriamo superato positivamente l’esame della prima edizione.”

Com’è composto il pubblico di operatori che ha partecipato?

Abbiamo avuto un 24% di CEO, il 17% direttori di area e il 28% manager. Quindi una qualità davvero elevata. Le provenienze sono state soprattutto i settori del trattamento delle acque reflue, del mondo della ricerca, dell’industria manifatturiera, oltre ai funzionari governativi, agli addetti manager ambientali, agli ingegneri…”

Che obiettivo avete per le prossime edizioni?

“Il nostro obiettivo è di occupare uno spazio che ancora manca in Messico: una fiera green a 360°”

Il nostro obiettivo è di occupare uno spazio che ancora manca in Messico: quello di una fiera di riferimento per il green a 360°.”

Tornando in Italia, quest’anno ricorrerà il 25° di Ecomondo. Com’è cambiata in questi anni, si aspettava una crescita del genere?

In questi 25 anni ogni edizione ha messo un tassello nuovo per la crescita. Siamo partiti quando le tematiche ambientali erano soprattutto un problema di gestione, anche emergenziale. Siamo riusciti, grazie soprattutto al nostro approccio inclusivo con le istituzioni, i policy maker, le aziende, le associazioni, le ricerche e l’accademia, le pubbliche amministrazioni e tutti gli stakeholders, a far crescere una filosofia che guardasse al rifiuto come risorsa. Il tempo ci ha dato ragione, le città sono diventate delle vere e proprie ‘miniere urbane’, da cui è possibile estrarre materiali molto preziosi: dai rifiuti organici alle materie necessarie per i beni di consumo, dai telefonini alle televisioni e all’elettronica.

L’altro motivo di orgoglio è che quello ambientale sia diventato un vero e proprio tema industriale: una sfida che ha reso più efficienti e competitive le aziende. Dopo Cop21 di Parigi del 2015 tutti gli stati hanno almeno tentato di abbracciare delle politiche di sostenibilità. Il booster più importante l’ha dato l’Europa, con il Next Generation EU, che ha sancito un primato europeo, con l’obiettivo ambizioso del ‘Carbon Neutral 2050’, che obbliga l’Europa ad una serie di cambiamenti strutturali importanti.”

Com’è cambiata l’approccio al ‘green’ in questi anni?

“Oggi è cresciuta la consapevolezza nel consumatore, che per il 60% è orientato al green”

Oggi è cresciuta la consapevolezza nel consumatore, che per il 60% è molto orientato a dare un’impronta più ‘green’ alle proprie scelte. Con una certa umiltà, crediamo di aver contribuito anche noi a far crescere questa mentalità, che oggi è molto più diffusa nel mondo, soprattutto tra i giovani.

È chiaro che c’è ancora strada da fare, parliamo di un’economia circolare che abbraccia il 9% delle aziende nel mondo. L’Italia è leader, anche perché, non avendo materie prime, ha dovuto affinare tecnologie per riciclare le materie prime seconde. Anche per questo abbiamo dei modelli da raccontare, che sono riconosciuti a livello mondiale e siamo tra i primi paesi, insieme alla Germania. Di strada ce n’è, ma se ci guardiamo indietro, vediamo un cammino di successi, passo dopo passo.”

“Il prossimo passo sarà ampliare ulteriormente i settore di Ecomondo”

Quale sarà il prossimo passo allora?

Ampliare ulteriormente i settori di Ecomondo, sviluppare il settore dell’acqua, che è strategico, come abbiamo visto in questi mesi di rischio siccità. Quindi sviluppare tutte le soluzioni indispensabili per la salvaguardia del pianeta. La nostra ambition è raddoppiare il numero di espositori del settore Global Water Expo e del ciclo integrato, spingere ulteriormente sulla bioeconomia circolare, quindi sulla biobased industry, le simbiosi del mondo dell’acquacoltura, della pesca, delle foreste, degli oceani, e dare un ulteriore incremento al padiglione della bioeconomia circolare. Vogliamo occuparci di più di suolo, di blue economy, declinata nei suoi settori e vogliamo crescere nel comparto dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile.”