Vulcanico Presidente Nazionale della più importante Società scientifica 118 che opera in Italia, Mario Balzanelli (nella foto d’apertura) denuncia la necessità di un’ impellente riforma del sistema “emergenza sanitaria”. La pandemia ha accentuato il limiti e le lacune dello stesso sistema ed è improrogabile, dichiara il Presidente della SIS118, un intervento urgente da parte delle istituzioni preposte.
Dott. Balzanelli tra pandemia e “sistema emergenza” quale rapporto è intercorso in questo ultimo anno?
“La COVID-19 ha determinato un impatto violentissimo sul nostro Sistema dell’Emergenza nazionale, sia territoriale con il “118”, sia ospedaliero con le unità di Area Critica competenti. L’Italia si è trovata di fronte a una maxi emergenza non convenzionale da minaccia biologica. Alle rilevanti criticità riscontrate a livello dei vari territori regionali, il Sistema di Emergenza Territoriale 118 nazionale ha risposto in modo assolutamente intenso e competente, facendo un lavoro straordinario, assistendo nelle case i pazienti con grave insufficienza respiratoria acuta, stabilizzandoli, anche con estenuanti ore d’attesa davanti ai Pronto Soccorso, salvando ogni giorno innumerevoli vite umane, anche per tutte le altre emergenze sanitarie non correlate alla COVID-19 che non hanno di certo smesso di esistere come sindromi coronariche acute, stroke, politraumi.”
Dottore, che riforma auspica?
“L’emergenza sanitaria vive purtroppo un ruolo di “Cenerentola” nel nostro Servizio Sanitario Nazionale. Urge una riforma legislativa complessiva che lo rinforzi, nella duplice componente territoriale e ospedaliera. Il Sistema 118 necessita di un potenziamento radicale proporzionato all’esponenziale aumento della domande di assistenza, che veda strutturare in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale un modello organizzativo autorevole, autonomo e partecipato nei criteri di governo clinico tra gli attori, quale quello dipartimentale del territorio, con aumento non solo delle Centrali Operative ma anche di personale medico, infermieristico e autista-soccorritore, che va stabilizzato e valorizzato. Occorrono un maggior numero e maggiore qualità di mezzi di soccorso di ultima generazione, penso alle automediche, ambulanze eliambulanze, idroambulanze. Così come è necessario l’impiego di tecnologie dedicate, al primo posto gli straordinari ausili innovativi offerti dalla telemedicina.”

Presidente, l’impiego di nuove tecnologie necessita di un’adeguata formazione del personale. Siete pronti ad affrontare questa delicata fase?
L’emergenza sanitaria è, di per se’, formazione continua, interscambio esperienziale incessante, che merita l’implementazione di percorsi di formativi, di addestramento e di aggiornamento sempre più aperti alla più ampia e qualificata dimensione partecipativa multidisciplinare e multi professionale. La pandemia ci impone di garantire una intensificazione rilevante delle possibilità di offerta di crescita e di sviluppo culturale, cui la ripresa in condizioni di sicurezza dei meeting congressuali assicurerà contributo vitale di primaria importanza. Contiamo su organizzazioni di livello internazionale come IEG per rendere celere l’attuazione di un programma di formazione che si deve accompagnare, inesorabilmente, al cambiamento tecnologico.”